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Data di pubblicazione:01/08/2005
Fonte:Libertà
Titolo dell’articolo:Piacenza: pendolari, con Trenitalia è guerra
Testo dell’articolo:L’associazione pendolari dichiara guerra al nuovo orario ferroviario di Trenitalia e in particolare all’introduzione degli Intercity a cadenza oraria - e senza maggiorazione di costo - su tratte percorse abitualmente da interegionali. «Sarebbe solo un ricco regalo a Trenitalia» affermano i pendolari, le cui obiezioni sono contenute in un’analisi presentata nei giorni scorsi durante un incontro con Bruno Ginocchini, responsabile dell’Agenzia Mobilità Regionale, il sindaco Reggi e l’assessore provinciale ai Trasporti Patrizia Calza. Tante le difficoltà lamentate, a acominciare dal problema relativo al cadenzamtno. I treni regionali avranno enormi discontinuità di servizio, con gruppi di tre treni consecutivi seguiti da lunghi tempi morti. Ad esempio, da Piacenza sono previste le partenze di tre treni tra le 7 e 35 e le 7 e 59, per poi dover attendere fino alle 8 e 44 per la successiva. piacenza L’associazione pendolari dichiara guerra al nuovo orario ferroviario di Trenitalia e in particolare all’introduzione degli Intercity a cadenza oraria - e senza maggiorazione di costo - su tratte percorse abitualmente da interegionali. «Sarebbe solo un ricco regalo a Trenitalia» affermano i pendolari, le cui obiezioni sono contenute in un’analisi presentata nei giorni scorsi durante un incontro con Bruno Ginocchini, responsabile dell’Agenzia Mobilità Regionale, il sindaco Reggi e l’assessore provinciale ai Trasporti Patrizia Calza. Tante le difficoltà lamentate, a acominciare dal problema relativo al cadenzamtno. I treni regionali avranno enormi discontinuità di servizio, con gruppi di tre treni consecutivi seguiti da lunghi tempi morti. Ad esempio, da Piacenza sono previste le partenze di tre treni tra le 7 e 35 e le 7 e 59, per poi dover attendere fino alle 8 e 44 per la successiva.
Questo comporterà vantaggi per le ferrovie (consentirà di creare spazio per l’introduzione di nuovi treni a lunga percorrenza, la soppressione di treni troppo vicini, facendone viaggiare uno su tre), e svantaggi per i pendolari (lunghi periodi con totale assenza di servizio, forti rallentamenti in caso di ritardo del treno - che finirebbe sui corridoi dei lunga percorrenza, forti rallentamenti in caso di ritardo dei lunga percorrenza per consentirne il sorpasso).
Gli svantaggi Gli Intercity, nonostante impieghino 40 minuti tra Piacenza e Milano Centrale, forniscono un servizio peggiore alla maggioranza dei pendolari. Per ritornare alla fermata di Lambrate sono necessari 20 minuti in più di metropolitana, mentre per ritornare a Rogoredo ne servono 30, per una durata complessiva di 60 e 70 minuti. Questo significa tempi di percorrenza da treni regionali. La situazione non migliorerebbe aggiungendo entrambe le fermate al tragitto degli Intercity: fornirebbero lo stesso servizio degli Interegionali ad un costo maggiore. L’incremento viene quantificato nell’ordine del 64 per cento per i vaggiatori di seconda classe. L’annuncio di annullare la maggiorazione del prezzo grazie a sconti previsti sia dalla stessa Trenitalia, sia dalla Regione Emilia Romagna non convince i pendolari. Il finanziamento regionale utilizza soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati in altro modo, ed a favore dei viaggiatori, ad esempio con rimborsi per i disservizi. Vi è inoltre il dubbio che questi sconti siano in realtà a tempo determinato, e che i pendolari si vedano presto o tardi caricati dell’intera quota. Non sembrano poi esservi garanzie che nel frattempo non vengano introdotte imposte aggiuntive per viaggiare sui treni intercity.
Le richieste «Vista la situazione, è fondamentale che le amministrazioni pubbliche diano un forte segnale di intransigenza - affermano i pendolari nel documento - verso chi cerca di lucrare sui cittadini per compensare la manifesta incapacità nel fornire un servizio di trasporto su rotaia degno di un paese civile. «Per dimostrare in modo determinato e incontrovertibile a viaggiatori e pendolari che le amministrazioni sono schierate dalla loro parte, è auspicabile che gli organi amministrativi preposti al controllo della mobilità e del trasporto locale possano effettuare autonomamente, se già non lo stanno facendo, analisi analoghe a questa, per bocciare sul nascere proposte devastanti e fallimentari come questa, e dedicare successivamente maggior tempo e risorse a migliorare il trasporto ferroviario a beneficio di chi viaggia e paga, e non di chi, in regime di monopolio, fa cassa».
Azioni da intraprendere Qualora non vengano apportati correttivi, o viene riproposto l’orario attuale, riferisce l’associazione, verrà dato il via a mobilitazione di tutti i pendolari, e l’avvio di una campagna di protesta “anti ferrovie”, con l’obiettivo di disincentivare l’acquisto di prodotti o servizi reclamizzati nelle stazioni e sui treni.

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