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Data di pubblicazione:10/09/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Metropolitana: la prima volta sotto la città per 6 chilometri da Porta Susa a piazza Massaua
Testo dell’articolo:TORINO. Fuori, il traffico di un qualsiasi giorno settimanale, congestionato dalla pioggia battente. Venti metri più sotto, nella pancia di Torino, il treno fila veloce, trasportando il carico di personalità che hanno fatto i salti mortali per non perdersi il primo appuntamento con la metropolitana cittadina: attesa per decenni; anticipata da scavi e cantieri senza precedenti; pronta a debuttare davanti al pubblico entro fine anno.

Ieri la prima corsa sulla linea uno: sei chilometri bruciati in sette minuti, dalla stazione XVIII Dicembre (Porta Susa) a Massaua, anche se il tragitto è già fattibile fino a Collegno (Fermi). Non un’inaugurazione vera e propria. Piuttosto un test, vissuto con molta curiosità e culminato, record nel record, in un incidente diplomatico. Il primo a dar fuoco alle polveri è Agostino Ghiglia, presidente provinciale di An: «E’ vergognoso che il governo non sia stato invitato, dato che lo Stato è il principale finanziatore dell’opera». Accusa rilanciata dal viceministro alle Infrastrutture. «Forse - incalza Ugo Martinat - Regione e Comune sono distratti, oppure hanno deciso di continuare a finanziare la metropolitana facendo a meno delle risorse del governo».

Pacata la risposta del sindaco: «Non mi pare il caso di drammatizzare. Questa voleva essere la visita ad un cantiere, uno dei tanti che interessano Torino. Al momento dell’inaugurazione tutti quelli che hanno contribuito al successo dell’opera saranno presenti».

Resta il fatto che ieri il primo carico del metrò era a pieno regime. C’erano Chiamparino, l’assessore Maria Grazia Sestero (Viabilità) e il resto della giunta comunale. Imbarcati gli assessori regionali Borioli (Trasporti) e De Ruggiero (Ambiente). La Provincia era rappresentata dall’assessore Sanlorenzo (Pianificazione territoriale) e dal capogruppo dei Ds Esposito. Poco più in là, ecco il viceprefetto Forlani. Accanto a loro, stretti nel treno che fila silenzioso sulle ruote gommate, il resto degli ospiti: una moltitudine armata di ombrelli improvvisamente inutili dopo l’ingresso in questa inedita dimensione sotterranea.
Una bella giornata, come ha esordito il sindaco, a discapito della pioggia o forse proprio per quella. In fondo ci voleva un robusto temporale per assaporare la breve corsa nelle profondità di Torino, guidati dalla voce matallica che dagli altoparlanti annuncia l’avvicinarsi delle stazioni: «Prossima stazione, Principi d’Acaja». E ancora: Bernini, Racconigi, Rivoli, Monte Grappa, Pozzo Strada. Fino a Massaua, eletta a capolinea improvvisato di un viaggio che in realtà potrebbe già scaricarti a Fermi. Ieri non è stato così. A sparigliare le carte degli organizzatori, l’impatto della pioggia su quello che per molti versi è ancora un cantiere.

Nella metropolitana che profuma di nuovo l’aria è tiepida. Il treno accelera e decelera dolcemente, senza scossoni, bucando il tunnell illuminato dai fari al neon. In alcuni punti il percorso è movimentato da brevi saliscendi: talora la galleria scavate dalle frese («Valentina», «Madama Cristina» e «Valeria») corre sotto gli edifici; altrove si inabissa per evitare il tracciato del passante ferroviario; taglia la falda acquifera, forte del rivestimento isolante della galleria. Nessun conducente a bordo: la testa del «Val 208», assemblato nello stabilimento Siemens vicino a Praga, è altrove, nella centrale di controllo che da Collegno lo guida all’interno del tunnel. Oltre i vetri del treno scorrono le pareti della galleria, rivestita dagli oltre 38 mila «conci» in cemento armato, e i cantieri delle stazioni. A Massaua, dove ci fanno scendere, stanno già posando il rivestimento in marmo grigio, le scale mobili e gli ascensori. Presto arriveranno le macchinette per obliterare il biglietto da 90 centesimi che garantirà l’accesso sulla metro come sui mezzi pubblici: 70 minuti di validità, al solito, per usufruire di un’opportunità in più sul fronte della mobilità sostenibile. Per gli abbonamenti annuali si pensa ad una tessera dotata di microchip. Gli invitati salgono e scendono le scale osservando con il naso all’insù le controsoffittature della stazione. «E’ solo un primo tratto ma rende l’idea di un’opera rivoluzionaria - commenta il sindaco -. Gli effetti del metrò sulla viabilità si vedranno quando sarà pronta la stazione Porta Nuova». Mentre Sestero ha ricordato che entro fine anno il Comune terminerà lo studio dei percorsi e dei carichi della seconda linea del metrò.

Resta la soddisfazione per un traguardo ormai raggiunto. Adesso che in superficie i cantieri cominciano a smobilitare viene da sorridere pensando all’avvio dei lavori e al dibattito ultra-trentennale che li ha preceduti. Sembra trascorso un secolo: sono passati poco più di due anni.

I numeri
7,5 chilometri - da Fermi a XVIII Dicembre
11 stazioni
550 metri - la distanza media
2 minuti - la frequenza dei passaggi
11 minuti - la durata del percorso
32 chilometri/h - la velocità commerciale
80 chilometri/h - la velocità massima
440 persone - la capienza del treno
30 mila - i passeggeri trasportati nelle ore di punta
90 centesimi - il costo del biglietto
70 minuti - la validità del biglietto


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