<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:13/09/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:A un anno di distanza dal deragliamento del treno: «Quando passo di lì ho ancora i brividi»
Testo dell’articolo:«Ogni volta che con il treno percorro quel tratto sento un brivido lungo la schiena». L’emozione del ricordo spezza la voce a Marisa Pandolfi, nonostante sia passato un anno da quel tragico 13 settembre, quando il convoglio regionale 4441 sul quale viaggiava insieme ad altri pendolari è deragliato in località Madonna dell’Olmo. L’incidente costò la vita a due persone, mentre un’ottantina di passeggeri rimasero feriti. Fu lei quel giorno a lanciare l’allarme. «Ho avuto un sangue freddo che non credevo di possedere - ricorda -. Ero seduta nella prima carrozza, proprio quella che è uscita dai binari, accasciandosi su un lato. Ho immediatamente afferrato il cellulare che avevo nella tasca della borsa e ho composto il 115». Una reazione istintiva per Marisa, che da anni lavora come segretaria negli uffici del comando provinciale dei vigili del fuoco. Ed infatti l’intervento fu tempestivo, tre minuti dopo la chiamata. Un soccorso lungo e difficile, che vide impegnati trenta pompieri senza sosta dalle 7,30 all’una e trenta dello stesso giorno. «Un’attività particolarmente difficile - ricordano i vigili cuneesi - soprattutto per estrarre i corpi delle due donne decedute, incastrare tra le lamiere della locomotiva». «Il ricordo di quel mattino è ancora molto vivo e non solo per me - conclude Marisa -. Con le persone che ogni mattina percorrono quel tragitto insieme a me, commentiamo spesso quanto è accaduto. Soprattutto ricordiamo Duilia Logli che non c’è più. Quel mattino non si è seduta accanto al nostro gruppo, lo avesse fatto forse si sarebbe salvata. Di certo nessuno di noi si accomoda più nella prima carrozza».
La linea ferroviaria fu interrotta per diverse ore, quel giorno, e poi per alcune settimane i convogli viaggiarono su un solo binario. I lavori eseguiti nel tratto di Madonna dell’Olmo, tra le stazioni di Centallo e Cuneo, furono soprattutto quelli necessari a ripristinare la circolazione, ma molto si è fatto anche per aumentare la sicurezza. Tra Cuneo e Fossano è stato esteso il sistema «Scmt», ossia il meccanismo di sicurezza che entra in azione fermando il convoglio nel momento in cui nel treno in marcia viene registrato un errore, che può riguardare la velocità come lo scambio sui binari. Entro la fine dell’anno, spiegano dai vertici di Trenitalia, il sistema sarà allargato a tutta la tratta ferroviaria Torino-Cuneo. Inoltre proseguono anche celermente i lavori per ottenere, entro un paio di anni, il raddoppio della tratta Fossano-Cuneo, per la quale manca l’ultimo finanziamento.
Un anno fa, primo giorno di scuola, a pochi chilometri dalla stazione di Cuneo, il Tav, treno ad alta frequentazione, proveniente da Torino era uscito dai binari provocando la morte di una passeggera e del capotreno. Fin dall’inizio si parlò di un errore umano da parte del macchinista Pietro Santo Noto che fu iscritto nel registro degli indagati. Alcuni mesi fa, nel tribunale di Cuneo, l’uomo ha patteggiato ed è stato condannato a due anni di reclusione con la condizionale.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it