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Data di pubblicazione:20/09/2005
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Acqui Terme, «Gli orari dei treni ci penalizzano»
Testo dell’articolo:Acqui Terme Un trasporto pubblico insufficiente per garantire le esigenze dei cittadini, una rete ferroviaria inadeguata, scarsa informazione e comunicazione fra utente e Trenitalia, sono solo alcuni dei problemi che continuano ad essere denunciati dai pendolari di tutto l’Acquese. L’ultimo problema, in ordine di tempo riguarda la conferma degli orari invernali dello scorso anno anche per questa stagione. Orari che «mai andranno a conciliarsi con quelli proposti dal trasporto su gomma - dice l’associazione dei pendolari - e che, inevitabilmente, significheranno perdere coincidenze importantissime per chi lavora o studia».
In particolare, il problema riguarderebbe le linee che da Acqui conducono ad Asti e Alessandria. «Se gli orari non verranno cambiati - puntualizzano i pendolari - sarà sempre più critico prendere le coincidenze per Torino e Milano nelle citate stazioni anche per i treni in perfetto orario, con la conseguenza che Acqui sarà sempre più lontana dai centri capoluogo di riferimento». Eventuali integrazioni con autobus lungo la direttrice da Acqui ad Asti, infatti, saranno disponibili solo in fasce orarie di scarsa affluenza, mantenendo intatta invece, l’offerta su rotaia nelle fasce orarie di punta (6-9 e 17-20) ed il collegamento diretto tra Acqui e Torino, confermando gli stessi orari anche per il 2006, anche il sabato .
«A rimanere invariata inoltre - continuano i pendolari sempre più verso una crisi di nervi - rimarrà anche per la stagione invernale l’offerta lungo la direttrice da Acqui verso Genova e Savona, compresi purtroppo, i lunghi tempi di percorrenza che proprio non si riescono a ridurre nonostante le nostre proposte di ottimizzare gli incroci», considerati una delle maggiori cause di allungamento dei tempi di percorrenza.
A nulla, quindi, almeno fino ad oggi, sembra essere servito confrontarsi con i responsabili di Trenitalia di Piemonte e Liguria: i problemi denunciati ormai quasi un anno fa, durante un’assemblea pubblica dall’associazione pendolari dell’Acquese, continuano ad essere tali.
Un popolo quello dei pendolari, “forzati del treno o dell’autobus”, stanchi di sopportare ritardi negli orari, corse infinite e addirittura soppressioni di treni all’ultimo minuto. «La nostra rete ferroviaria non è più al passo con i tempi - ha detto Alfio Zorzan presidente dell’associazione pendolari - subiamo tempi di percorrenza dilatati e da terzo mondo. L’esempio pratico può essere fornito dalla linea Acqui-Genova che per essere interamente percorsa necessita di un’ora e mezza di viaggio». Sessanta chilometri in tutto, condizionati da vincoli di incrocio, a detta dei pendolari, mal gestiti, con soste incredibilmente lunghe e noiose. «La puntualità dell’orario di partenza e di arrivo poi - aggiunge il presidente - dovrebbe rappresentare un dovere per Trenitalia, anche e nelle stazioni intermedie. Cosa che invece puntualmente non accade».

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