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Data di pubblicazione:24/09/2005
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Riparte la Germagnano-Ceres: a dodici anni dall’alluvione apre il cantiere per ripristinare la linea
Testo dell’articolo:Stavolta è vero. Dopo dodici anni di attesa sono iniziati i lavori di ripristino del tratto di strada ferrata Germagnano-Ceres della linea ferroviaria Torino-Ceres danneggiata dalle alluvione del 1993 e 1994. Da qualche giorno gli operai sono impegnati a sradicare gli arbusti e i rovi che hanno trasformato in una foresta i dodici chilometri di strada ferrata. «Se non ci saranno intoppi, e mi auguro di no, i treni inizieranno a salire di nuovo nelle Valli di Lanzo entro il 2007» - assicura usando, però, un cauto ottimismo e con gli scongiuri del caso, l’ingegner Rodolfo Notaro, il direttore della Divisione Ferrovie del Gruppo Torinese Trasporti. Cautela più che giustificata visto che a Ceres i convogli dovevano tornare a sferragliare nella primavera del 2002, poi dodici mesi più tardi. Alla fine si era fissata la data di maggio o di giugno del 2004 e poi quella che si sposava con l’inizio delle prossime Olimpiadi invernali. Un calvario di speranze per gli utenti che, poco alla volta, si sono disillusi. Un ritardo enorme provocato dagli imprevisti incontrati durante la ricostruzione dei ponti ferroviari e dall’inchiesta aperta dal pool del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello sulla presenza di pietrisco di amianto depositato lungo le traversine dei binari. «Adesso siamo pronti per iniziare le opere di bonifica - illustrano ancora l’ingegner Notaro e Giancarlo Guiati, il presidente di Gtt - . Il nostro piano di lavoro è stato approvato dai tecnici dell’Asl 6 e da quelli dell’Arpa». I residui di quello che è diventato il minerale pericolo numero uno per la salute pubblica (provenienti dalla vecchia miniera dell’Amiantifera di Balangero) saranno rimossi e trasportati in discarica nei prossimi mesi tenendo conto delle nuove e rigide disposizioni di legge fissate per lo smaltimento. Per ridare un futuro ai dodici chilometri di ferrovia Gtt investirà oltre 10 milioni di euro. Insieme alle opere di disboscamento verranno ricostruite le massicciate, saranno ristrutturate tutte le stazioni storiche e installata ex novo la trazione elettrica per alimentare i convogli. «La Torino-Ceres riveste un’importanza strategica non solo per il turismo, ma anche per i pendolari che in questi anni hanno utilizzato i bus o hanno preferito spostarsi in macchina - puntualizza ancora l’ingegner Notaro -. Infatti, a lavori ultimati, dovremo convincere gli utenti a risalire sulle carrozze». Che saranno i vagoni dei nuovi «TTR», i treni per il trasporto regionale in grado di trasportare 300 passeggeri. Mezzi che sono stati presentati lunedì scorso nello stabilimento Alstom di Savigliano e che viaggeranno anche sulla Canavesana. «Attendiamo con trepidazione il rilancio della parte terminale della linea della Torino-Ceres visto che per tutta la zona il treno rappresenta una risorsa alla quale si è già dovuto rinunciare per troppo tempo affrontando disagi notevoli» - conclude Mauro Marucco, il presidente della Comunità Montana delle Valli di Lanzo che è impegnato ad organizzare un convegno sulla viabilità del territorio previsto per la fine di ottobre. Intanto è anche partito un progetto per l’illuminazione delle stazioni storiche grazie all’intesa raggiunta tra i vertici del Gtt, gli amministratori della Comunità Montana e il professor Luigi Bistagnino, responsabile del corso in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura del Politecnico. I professionisti studieranno l’installazione di fasci di luce che dovranno rendere ancora più suggestive le fermate costruite nell’arco di mezzo secolo, tra il 1866 e il 1916, a seguito delle diverse fasi di estensione del tracciato.

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