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Data di pubblicazione:25/09/2005
Fonte:La Stampa edizione di Verbania
Titolo dell’articolo:«Sui treni con le porte aperte»: i pendolari denunciano pericoli e disservizi
Testo dell’articolo:VILLADOSSOLA - Un calvario quotidiano. Un susseguirsi costante e duraturo di disfunzioni, ritardi, pericoli, disguidi che rendono impossibile la vita a chi, per lavoro o studio, passa diverse ore della sua giornata sui treni. È emblematico il quadro fornito dai pendolari del Verbano Cusio Ossola all’assessore regionale ai trasporti Daniele Borioli nell’incontro di venerdì sera a Villadossola, presenti i consiglieri regionali Marco Travaglini e Aldo Reschigna, il presidente provinciale Paolo Ravaioli e l’assessore ai trasporti Vittoria Albertini. Denunce fatte senza mezze parole. «Un infinito atteggiamento cialtronesco» lo ha definito Antonio Aimi, un verbanese che ogni giorno usa il treno sulla tratta Verbania-Milano. «Prima o poi andrò alla Procura delle Repubblica a denunciare le Ferrovie - ha detto Aimi - soprattutto per i rischi che corriamo. Di recente ho fatto intervenire la Polizia ferroviaria perchè il treno sul quale viaggiavo correva ad alta velocità con le porte aperte. Ne va dell’incolumità dei viaggiatori. È un degrado allucinante che non possiamo tollerare ancora. Come è assurdo che dopo le 21,25 da Milano non ci siano più treni che arrivano a Verbania: siamo vittime del coprifuoco delle Ferrovie». Problema, quello delle porte guaste, segnalato anche da Angelo Critofori: «Col risultato che il personale viaggiante si scoccia per le nostre continua lamentele». Mauro Giudici, di Omegna, docente al Politecnico: «Tra maggio e giugno siamo stati vittime del locomotore 3664 che ogni due giorni si rompeva. Non parliamo delle carrozze gelate che poi diventano caldissime dopo Gallarate. Dei ritardi perenni sulla Domodossola-Milano, linea che nel tratto finale è talmente intasata di treni che basta un intoppo per creare disagi». Intasamanto che secondo Umberto Prete, di Villadossola, che viaggia da 27 anni, potrebbe essere risolto «riducendo il numero dei convogli che le percorrono ricorrendo ad una maggior integrazione dei trasporti gomma-rotaia». Di materiale «schifoso» ha parlato anche Elio Mainardi, villese, sui treni da 13 anni. «Il Domo-Milano delle 5,55 è il peggiore in assoluto - dice -. Non chiediamo molto: almeno una carrozza decente. Senza parlare del ritardo che accomula il Cisalpino delle 18,25 che a Rho si ferma 10’ per dare precedenza ai regionali». Ex responsabile del settore trasporti e oggi segretaria provinciale della Cigl, Clara Aldera, difende il personale delle Ferrovie: «Il responsabile del treno si trova di fronte a queste carenze, nel dover scegliere tra la soppressione del treno o farlo partire tra i mille, disastrosi problemi che voi denunciate». Una situazione critica per la quale l’assessore regionale ha promesso inter venti su Trenitalia «ormai arrivata ad uno dei punti più bassi della sua storia».

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