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Data di pubblicazione:27/09/2005
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:«Acqui valorizzi la sua stazione Fs»
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - «La stazione ferroviaria non deve morire». A lanciare l’appello è Enzo Balza già sindaco e capostazione per 25 anni ad Acqui. «Oltre ai problemi riscontrati dai pendolari - dice Balza - ce ne sono di relativi alla stessa stazione che, pur restando di competenza degli addetti ai lavori, si riverberano sia sull’utenza sia sui cittadini. Ad esempio, da alcuni mesi il numero di telefono pubblico dei dirigenti Movimento è stato soppresso. Attraverso quel numero qualsiasi cittadino poteva raggiungere direttamente la “stanza dei bottoni”, da cui vengono fatti muovere i treni e chiusi e aperti i passaggi a livello. Se qualcuno cioè si trovasse bloccato tra le sbarre del passaggio a livello non potrà più segnalare direttamente questa emergenza al personale in servizio per attivare tutte le misure del caso». Ma riduzioni e dismissioni di servizio non finiscono qui: «Ad agosto sono stati trasferiti di punto in bianco ad Alessandria alcuni manovratori addetti allo scalo merci. Poi si è saputo che le Ferrovie hanno deciso di revocare la fornitura di pietrisco che veniva caricato ogni giorno su treni merci per essere inviato in tutta Italia. Altri posti di lavoro in meno, che si aggiungono ai due soppressi dell’ufficio Veicoli». Segnali negativi che non fanno ben sperare per il futuro della stazione. «In tutta Europa - sottolinea Balza - le stazioni sono un punto d’incontro e di aggregazione sociale. Per una città come Acqui la stazione rappresenta il punto di arrivo dei turisti. Se chi giunge nota che la stazione è sguarnita di personale e le sue strutture sono fatiscenti ne dedurrà di trovarsi davanti a una località turisticamente poco importante. Per questo ritengo che la stazione vada tutelata, con la collocazione al suo interno di nuovi servizi come un ufficio turistico. Anni fa, si era parlato di far transitare ad Acqui il treno spagnolo Talgo, che avrebbe portato i turisti. Ora bisogna di nuovo impegnarsi affinché la stazione torni a essere punto di riferimento».

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