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Data di pubblicazione:03/10/2005
Fonte:Il Corriere di Bra
Titolo dell’articolo:Altro che metro leggera: nuovi «tagli» ai treni tra Bra ed Alba
Testo dell’articolo:Bra e Alba una volta più lontane e una volta più tagliate fuori dalle principali direttrici di traffico ferroviario? Si parla di potenziare e incentivare il trasporto pubblico tra le nostre città, e Trenitalia, nel silenzio più indisturbato, sarebbe pronta a dimezzare il servizio viaggiatori sulla linea Asti-Cavallermaggiore. Un solo treno ogni ora e per di più solo nelle fasce orarie pendolari, con "buchi" di due-tre ore senza treni nell'arco della giornata. Ecco i fatti.
La linea è attualmente in risanamento e la chiusura si è resa necessaria per stabilizzare la pericolante galleria di Fey e soprattutto per ripristinare il massimo di velocità di circolazione lungo l'intera tratta. Ciò consentirebbe, collegamenti frequenti tra le nostre città, realizzando di fatto la "metro leggera": un treno ogni mezz'ora circa in entrambe le direzioni, come peraltro già previsto nell'orario in vigore.
In questi giorni è circolata la comunicazione: riapertura l'11 dicembre, ma con drastici tagli, in palese contrasto con gli impegni precedenti e le rassicurazioni fornite dalla dirigenza del Trasporto Regionale di Trenitalia.
Un'orario costruito a tavolino, non sincronizzabile con i tempi di ingresso/uscita delle scuole, non in grado di garantire coincidenze certe lungo le linee principali. Le motivazioni? Linea secondaria, "commercialmente poco interessante". E quindi - diciamo noi - da chiudere? In ogni caso, Bra e Alba sono ancora una volta trattate come città di serie B, proprio quando si cerca di renderle una volta più vivibili e a misura d'uomo.
Lo scenario è amaramente cupo. Pochi treni sovraffollati (ridurre le corse concentra i passeggeri sulle poche rimanenti). Lunghe attese di studenti e lavoratori sulle panchine (anche di tre quarti d'ora). Sempre meno appetibile la mobilità in treno, con ulteriore intasamento della Statale 231 (e crescita delle emissioni inquinanti). Se l'interesse della Regione e di Trenitalia è il contenimento delle spese, sarebbe preferibile educare i cittadini all'uso del mezzo pubblico: meglio studiare incentivi o promozioni piuttosto che togliere quello che già c'è e funziona.
Ci vuole un intervento deciso - ed in tempi brevi - di politici, amministratori e dirigenti scolastici delle nostre: senza di esso il declassamento dei nostri binari sembra ormai irrimediabile. È un appello lanciato non solo da chi scrive, ma anche dai molti compagni di viaggio con cui, in questi giorni, si è preso atto all'ennesima pagina nera del trasporto locale.

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