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Data di pubblicazione:07/10/2005
Fonte:Agenfax.it
Titolo dell’articolo:Treni: il disagio è di casa
Testo dell’articolo:Prendiamo spunto dalla lettera pervenutaci da un lettore per fare alcune riflessioni sui sevizi forniti da Trenitalia: il disagio, per i pendolari, sembra infatti ormai divenuto quasi una costante negli ultimi tempi. Tra ritardi e sporcizia (senza voler arrivare all’estremo, e cioè alle zecche rinvenute qualche settimana fa, i sedili spesso sono macchiati, così come i pavimenti, le carrozze cosparse d’immondizia - lasciata da persone incivili - e mai tolta, dei bagni meglio non parlare..), impianti di riscaldamento-condizionamento quasi sempre guasti e sicurezza su cui non tutti ci metterebbero la mano sul fuoco è diventato difficile dover viaggiare. Il materiale rotabile (vale a dire locomotive e vagoni) è limitato, così gli stessi treni fanno avanti e indietro per il bel paese decine e decine di volte al giorno senza mai fermarsi.
E se il “treno corrispondente” ritarda il suo arrivo al capolinea? Ritardo alla partenza. Certo, perché non c’è sufficiente materiale per comporre un nuovo treno che parta in orario quindi bisogna aspettare. Risultato: ritardo certo, ma anche scarsa igiene e manutenzione perché il convoglio deve ripartire immediatamente e non c'è certo tempo sufficiente per compiere tutte le procedure adeguatamente. Ammesso che ci sia abbastanza personale per farlo, visto quanto denunciavano gli scioperanti qualche tempo fa. Sorgono quindi spontanee due domande:

- Perché anziché continuare ad investire in nuovi progetti come le linee veloci non vengono rinnovate e rese sicure quelle esistenti ? (stessa cosa per i convogli);

- Perchè invece di fare tante promozioni per invogliare all' uso del treno per gli spostamenti di vacanze e weekend, non migliorare il servizio e far si che le persone lascino un po’ più spesso la macchina a casa anche per gli spostamenti di tutti i giorni? Certo rende di più vendere biglietti di eurostar ed intercity che non di treni di bassa fascia ma continuando in questo modo anziché attirare nuovi utenti ne perdono.

Per concludere pubblichiamo la lettera-denuncia inviataci dal nostro lettore:

Gentile redazione, scrivo per dare sfogo alla mia frustrazione e denunciare una situazione che purtroppo sembra non avere vie di uscita. Ho letto sulla vostra edizione di ieri che l’Assessore ai trasporti di Casale ha a scritto una lettera alle ferrovie per dare voce alle lamentele dei cittadini…. Ma si può arrivare a tanto? A farsi scrivere dall’Assessore di un comune tanto è il disservizio? Premetto che, ahimé, sono un pendolare, dico ahimé perché significa prendere il treno alle 6 tutte le mattine per tornare a casa la sera alle 6 e mezza. Quando non sono le 7 o peggio. Già, perché non c’è un treno che sia in orario. Ieri avrei dovuto prendere l’interregionale diretto a Livorno che avrebbe dovuto partire alle 16.20 da Torino (IR 2053). Dico avrebbe dovuto perché in realtà aveva 20 minuti di ritardo alla partenza. Ma come? Vi chiederete, come fa un treno a tardare quando parte dal capolinea? Si sono dimenticati di metterlo insieme? (certo che parta tardi perché si dimenticano di attaccare la motrice succede…). No: abbiamo dovuto aspettare l’interregionale proveniente da Pisa (IR 2054), al quale viene girata la motrice e va a Livorno. Ho chiesto al capotreno una spiegazione, e mi ha detto che non c’è materiale rotabile in deposito per comporre un altro treno. Così lo stesso treno fa avanti e indietro senza sosta (ma v’immaginate l’usura??). È arrivato a Porta Nuova, hanno attaccato una motrice dall’altro lato ed è ripartito. Mica lo hanno pulito e controllato prima di partire, era già abbastanza in ritardo! Così i freni di svariate carrozze non funzionavano, uno è rimasto bloccato e oltre a far andare il treno a rilento faceva fumo e puzzava. Almeno fosse stato pulito, dice uno! Ma non hanno nemmeno avuto il tempo di togliere la spazzatura lasciata dai precedenti viaggiatori, figuriamoci di dare una lavata! (Vorrei ricordare che tante volte i sedili sono così sporchi che molti habituè, cioè pendolari come me non si vergognano a portare giornali o fodere per coprirli prima di sedersi, perché a volte macchiano). Ma se non le aggiustano e non le cambiano perché mancano i vagoni, alle vetture rotte che succede? Vengono chiuse e la gente, che già normalmente nelle ore di punta deve stare in piedi per la mancanza di posti, deve ammassarsi nei corridoi di treni sporchi e non si sa quanto sicuri. Ma continuiamo a descrivere la disavventura di ieri, che non è il viaggio tipo di un pendolare ma poco ci manca: arrivati ad Asti (con mezz’ora di ritardo, visto che altri dieci minuti li aveva accumulati in viaggio) un ragazzo si è sentito male ed è stato chiamata un’ambulanza (ovviamente mettere una cassetta del pronto soccorso o addestrare il personale alle emergenze è fuori discussione, uno ha tempo di lasciarci le penne mentre aspetta che il capotreno o chi per lui lo venga a sapere e faccia fermare il treno alla stazione più vicina), comunque a causa di questo contrattempo abbiamo accumulato un’altra mezz’ora di ritardo. E qui ci può stare, questo è un’imprevisto, ma la cosa che più fa arrabbiare è che nessuno ci ha detto nulla: mezz’ora fermi sul binario senza una minima spiegazione, completamente abbandonati a noi stessi abbiamo saputo dell’accaduto per caso, quando un trafelato capotreno è passato a chiedere se c’era un medico, ed abbiamo poi visto dai finestrini la barella che portava via un giovane. Alla fine, stanchi del ritardo, con un’anziana pendolare diretta a Genova (ci pensate? Già per andare a lavorare a Torino deve partire alle quattro e venti tutte le mettine, a che ora doveva arrivare a casa ieri?) abbiamo deciso di salire sull’Intercity per Firenze che nel frattempo era arrivato, dovendo inoltre litigare con il capotreno perché senza supplemento. Purtroppo pur essendo questo un esempio estremo il ritardo e i disagi sono costanti e penso siano molti i pendolari che si saranno identificati nella mia storia. Altro che Giappone, dove la società che gestisce le ferrovie si è pubblicamente scusata per il ritardo di un minuto accumulato in un anno tra tutti i treni! Qui un minuto o due di ritardo sono la norma per
ogni treno ed ogni giorno. Sicuramente non c’è bisogno di fare esercitazioni antiterrorismo sui treni: se volessero mettere una bomba a orologeria sui binari avrebbe tempo a scoppiare tre volte prima che il treno passi tanto è il ritardo. Vogliate scusare la mia ironia su un argomento tanto delicato. Comunque è una mia impressione da quando le ferrovie sono state privatizzate va sempre peggio? A me sembrano aumentati disagi, ritardi e purtroppo incidenti e deragliamenti, ma forse è solo una mia impressione. Sicuramente sono aumentati i biglietti: avete provato prendere un treno di recente? Scusate se preferisco restare anonimo e non firmarmi, ma visti i toni della mia lettera non voglio rischiare denunce da parte di Trenitalia.


L’articolo è tratto da www.agenfax.it/index.php/content/view/1741/85.

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