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Data di pubblicazione:09/10/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:«Le Ferrovie ci prendono in giro»: chiesti 84 mila euro d’affitto per linea dismessa
Testo dell’articolo:MONCHIERO - «A quanto pare ci vogliono prendere in giro, ma non abbiamo nessuna intenzione di stare al gioco». Non ha mezzi termini il coro di protesta a tre voci di Giancarlo Tavella, Giovanni Bottino e Bruno Terreno, i sindaci di Farigliano, Monchiero e Clavesana, che ieri mattina si sono riuniti per discutere della lettera ricevuta nei giorni scorsi da Rfi (Rete ferroviaria italiana), bersaglio del reclamo. Motivazione: l’altissima cifra richiesta ai tre Comuni dalle Ferrovie per l’affitto di sedi e tracciati ferroviari - inutilizzati da anni - che sorgono sui loro territori. «Alcuni mesi fa avevamo presentato un progetto per la realizzazione di una pista ciclabile e pedonale sul percorso occupato un tempo dalla ferrovia, chiusa e abbandonata dall’alluvione del ’94, ma già in precedenza ben poco battuta - spiegano gli amministratori -. In base agli accordi presi, avremmo dovuto affittare da Rfi soltanto il tracciato, al costo di 1000 euro a chilometro, e loro ci avrebbero concesso sedi, caselli e magazzini, attualmente abbandonati e fatiscenti, in comodato d’uso gratuito. Ora hanno decisamente cambiato idea». Nessun utilizzo gratuito delle strutture e un canone d’affitto da capogiro richiesto ai tre Comuni, più alto in base al chilometraggio e alla presenza o meno della sede ferroviaria, è la sintesi del contenuto della lettera. Sono infatti stati chiesti, per sei anni, circa 50 mila euro a Farigliano, 28 mila a Monchiero e 6 mila a Clavesana. Gli increduli sindaci si sono però infuriati anche per altre due ragioni. «Come se non bastasse, Rfi pretenderebbe una garanzia di pagamento tramite fideiussione bancaria della durata di 15 mesi, lasciando a nostro carico pure tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, cosa che implicherebbe dei costi altissimi - continuano -. Tutto ciò è assurdo». L’obiettivo della creazione del percorso, che in base al piano si snoderebbe su una lunghezza di circa 20 chilometri (da Narzole a Castellino Tanaro) è la valorizzazione e promozione turistica del territorio, in collaborazione con alcuni privati - commercianti, agricoltori e altri - che contribuirebbero alla realizzazione dell’iniziativa, ricevendo in cambio un ritorno economico e di immagine. Ancora i tre sindaci: «Invieremo una lettera di protesta a Rfi e istituzioni, ma scomoderemo anche il presidente Ciampi se sarà necessario. Ieri mattina, a Monchiero, ci siamo riuniti soltanto noi tre con un amministratore di Castellino Tanaro e alcuni rappresentanti della Comunità montana Alta Langa, ma presto allargheremo il tavolo di discussione a tutti i Comuni interessati. Questo, sia chiaro, è solo l’inizio».


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