<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:12/10/2005
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Il paradosso sulla Torino-Ceres: chi meno viaggia più spende (a patto che non si vada a Caselle)
Testo dell’articolo:Più lunga è la tratta da percorrere più conveniente sembra essere il biglietto. È quanto avviene sulla linea Torino-Ceres, gestita da Gtt, il Gruppo Trasporti Torinese, a meno che la destinazione finale non sia l’aeroporto «Sandro Pertini» di Caselle. Sì, perché in questo caso, incredibile ma vero, da qualsiasi stazione del percorso si parta il costo è sempre di 3 euro, sia che i chilometri da percorrere siano 10, 35 o uno e mezzo. Se un utente decide di salire sul treno a Torino, stazione Dora, circa 13 chilometri di viaggio, paga lo stesso prezzo di un altro che, invece, sceglie di partire da Caselle città, tragitto appena un chilometro e mezzo. Sempre 3 euro. La stessa cifra che viene richiesta anche per Ceres dove la distanza da percorrere, partendo dal capoluogo è non di 13 chilometri come per lo scalo aeroportuale, ma di ben 45. E se qualche utente habitué della linea ferroviaria, conoscendo bene le discutibili tariffe applicate, scegliesse invece l’opzione, tanto per fare un esempio, San Maurizio Canavese, situato ben oltre un chilometro dalla stazione ferroviaria del "Pertini", controllore permettendo, potrebbe risparmiare oltre un euro, insomma circa 2 mila delle vecchie care lirette. In ogni caso risparmierebbe comunque, qualsiasi altra destinazione scegliesse sull’intera tratta, ad eccezione di Ceres, perché il ticket è meno caro ovunque si vada, purché non all’aeroporto. Il caso sul "caro biglietto" era già scoppiato mesi fa quando tanti utenti avevano protestato e polemizzato su questo tipo di scelta tariffaria. Il culmine delle polemiche nel marzo scorso, quando una signora di Caselle, che all’aeroporto lavora in una delle tante cooperative, guadagnando 5 euro l’ora per tre ore giornaliere, per risparmiare un terzo del suo stipendio quotidiano, aveva acquistato il biglietto per San Maurizio (costo 1,30 euro), ma fu smascherata da un solerte controllore che l’aveva addirittura costretta a scendere alla stazione successiva. La questione finì sui banchi del consiglio comunale di Caselle senza un grande costrutto.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it