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Data di pubblicazione:17/10/2005
Fonte:Libertà
Titolo dell’articolo:Piacenza: «Il peggior orario ferroviario a memoria di pendolare»
Testo dell’articolo:BOLOGNA - Con il prossimo cambio di orario ferroviario, che entrerà in vigore l’11 dicembre 2005, Trenitalia ha proposto alla Regione Emilia Romagna un orario che noi riteniamo sarà il peggiore stravolgimento a memoria di pendolare. Dalle lamentele che riceviamo in questi giorni dai pendolari di Lodi, di Fiorenzuola, di Parma, ma soprattutto di Piacenza, e da ulteriori analisi da noi fatte su altre tratte come la Modena - Bologna sembra che un complessivo peggioramento sia la costante della proposta.
Le ferrovie e la regione Emilia, quest’ultima perfettamente allineata, anzi portavoce, dell’assurda proposta, stanno cercando di illudere i viaggiatori parlando di fasulli miglioramenti, ovviamente guardandosi bene dall’entrare nei dettagli e dal rispondere alle dettagliate critiche, fatte da noi pendolari, che riassumiamo di seguito.
Treni interregionali (Ir) convertiti senza ragione in intercity (Ic)
Il servizio Ir verrà smantellato a favore del più costoso servizio Ic che viene propagandato per un servizio più veloce. Il minor tempo di percorrenza degli Ic però non è dovuto alla maggior velocità, ma alla semplice eliminazione di alcune fermate, utilizzatissime dai pendolari come: Milano Lambrate, in parte Milano Rogoredo, Lodi, Fiorenzuola e Fidenza. La velocizzazione del servizio viene quindi fatta sulla pelle di migliaia di pendolari. Solo sulla tratta Milano-Piacenza per avere 6 fermate Ic in più verranno perse 40 fermate Ir nelle suddette stazioni pendolari. Dire che gli Ic sono più veloci è quindi solo un meschino inganno per ingolosire i viaggiatori. Il tempo guadagnato sulla percorrenza viene fatto a spese di molte fermate pendolari. Nelle nostre analisi abbiamo dimostrato che se i treni Ir avessero le stesse fermate proposte per gli Ic, anche gli Ir impiegherebbero lo stesso tempo o addirittura meno. A cosa serve allora convertire gli Ir in Ic? Che senso ha dire che gli Ic servono ai pendolari se poi si tolgono le fermate più utili? Viene da chiedersi quale sia il motivo per cui la regione Emilia Romagna, e l’assessore Peri in particolare, si ostinino a sostenere questa ipotesi.

Un esempio eclatante
Per essere concreti facciamo un solo esempio eclatante: Il treno Ir 2137 (18.00 da Milano Centrale -18.52 a Piacenza) è il treno in assoluto più utilizzato della linea, con molti passeggeri che a Milano Rogoredo viaggiano spesso in piedi o non riescono nemmeno a salire. Questo treno verrà tolto e in questo caso non sarà nemmeno sostituito da un nuovo Intercity, come invece affermano le Ferrovie. Al suo posto verrà utilizzato un treno Ic che esiste già ora. Si tratta dell’Ic597 (17.50 da Milano centrale - 18.51 Piacenza) che nonostante salti le fermate pendolari di Milano Lambrate e Lodi, impiegherà oltre un’ora per arrivare a Piacenza ovvero il 17% in più rispetto all’interregionale attuale. Che motivo c’è di fare questa scelta?
Le ferrovie dicono di aver messo anche un nuovo treno regionale veloce alle 18.20, peccato che in quella fascia ci siano già altri tre treni regionali per Piacenza. Tutto questo porterà, com’è facilmente prevedibile, a continui ritardi e soppressioni data la totale inconsistenza delle tracce orarie ammucchiate in intervalli così stretti. A riprova di questo vi sono le affermazioni ufficiose pervenuteci da personale ferroviario che ammette che molte delle tracce orarie sono state inserite solo come proforma, per fingere un servizio efficiente; di fatto “si sa già che molti treni regionali veloci saranno costretti a viaggiare con pesanti ritardi” se non, aggiungiamo noi, soppressi o declassati a regionali con tutte le fermate.

Treni regionali rallentati e cadenzamenti disastrosi
Le stravaganze del nuovo orario non finiscono qui. Anche i treni regionali attuali subiranno pesanti rallentamenti passando mediamente dagli attuali 70-80 minuti a 90’ e più, questo per consentire un transito agevole ai treni della lunga percorrenza (es. Eurostar) che non possono vedersi la linea intralciata dai trenacci dei pendolari.
Il cadenzamento, ovvero la periodicità dei treni, è l’altro dramma. Il nuovo orario prevede, anche nelle fasce orarie dei pendolari, assenze di servizio per oltre un ora per poi far viaggiare grappoli di treni ravvicinati. La situazione più drammatica la si avrà a Milano Lambrate (ma anche le altre stazioni non stanno meglio). A Lambrate vi sarà un buco di quasi 1 ora e mezza dalle 16 alle 17.28, poi 3 treni, transiteranno nell’arco di 6 minuti: 17.28, 17.32, 17.34 (ipotesi totalmente inverosimile), per poi avere un altro buco di 34’ fino alle 18.08 seguito da ben 4 treni in 24’ ed infine un altro bel buco di 41’. Ma come dicevamo questi sono solo alcuni esempi.
Anche alla mattina le cose non vanno meglio, da Piacenza per Milano Lambrate vi sono 3 treni in 19 minuti (7.35, 7.40, 7.59) poi buco di tre quarti d’ora fino alle 8.44. Ovviamente si tratta sempre di treni regionali perché gli Ir non esisteranno più.

Costi maggiori
A fronte di tutti questi disservizi le Ferroviue vengono a dirci, ovviamente senza alcuna valutazione dettagliata, che il servizio migliorerà, per cui possono anche farsi pagare di più. Così quei viaggiatori che al posto degli Ir dovranno prendere gli Ic, per un servizio che di fatto è ancora quello degli Ir, dovranno sborsare da subito il 65% in più per il biglietto ed il 20% in più per l’abbonamento. Per l’abbonamento infatti le Ferrovie, bontà loro, offriranno, non si sa fino a quando, uno sconto sull’aumento. Quando però lo sconto terminerà, ed è già successo, anche gli abbonamenti costeranno il 65% in più.
A onor del vero va detto che per i pendolari piacentini diretti a Milano la regione, per ora, rimborserà anche il 20% (perché stiamo rompendo molto le (alte) “sfere”, ci è stato detto) dando l’illusione ai pendolari che non ci sia aumento di costo. In realtà teniamo presente che lo sconto ferroviario è solo provvisorio, ma soprattutto che anche il 20% messo dalla regione viene fatto con soldi pubblici che invece la regione potrebbe distribuire ai pendolari, ad esempio con sconti su abbonamenti o rimborsi per disservizi. Quindi lo sconto del 20% è fittizio, essendo soldi che potremmo avere noi e che invece finiranno nelle tasche delle ferrovie.
Questi non sono gli unici effetti del cambio di orario, vi sono anche l’inadeguatezza del materiale rotabile Ic per il servizio pendolare, ma soprattutto il regime di monopolio che verrà garantito al gruppo Fs/Trenitalia sulla media percorrenza. Monopolio che vanificherà il bando di gara europeo 2006 (valido per treni R e Ir e non per gli Ic), unica speranza per sanare l’attuale inefficiente, fatiscente e molto arrogante, carrozzone ferroviario.
Da tutto ciò emerge che quella di Trenitalia è una proposta raffazzonata, senza alcuna garanzia di funzionamento, volta solo ad incrementare i profitti e ad assicurarsi il monopolio del servizio.
Per i viaggiatori non vi sarà alcun miglioramento effettivo, dato che la stessa velocizzazione potrebbe essere ottenuta in maniera identica anche con i treni Ir.
Trenitalia inoltre non ha personale ne tantomeno materiale rotabile per far viaggiare i treni attuali, non vi è alcuna garanzia che vi possano essere più treni o più tracce orarie come vanno dicendo.
La regione Emilia Romagna, che dovrebbe svolgere una funzione di controllo sul servizio che acquista dalle ferrovie, e dovrebbe difendere gli interessi dei cittadini, si sta fidando di affermazioni generiche delle ferrovie, avvallando questa proposta senza fare dettagliate analisi, critiche e approfondimenti, d’obbligo per una modifica di questa portata.
Noi pendolari bocciamo quindi la proposta e chiediamo che il nuovo orario 2005-06 riparta da quello ora in vigore, correggendo senza stravolgimenti i peggioramenti introdotti nel corso degli ultimi anni.
Intendiamo utilizzare tutti i mezzi leciti per fermare questa proposta. Ricordiamo che ad essere danneggiati non saranno solo i pendolari, ma tutti coloro che viaggiano anche saltuariamente in treno. Solo protestando tutti insieme potremo farci ascoltare dalle amministrazioni.
Altre informazioni su come organizzeremo la protesta saranno presto disponibili sul sito Internet http://digilander.libero.it/pendolaripiacenza/index.htm
Il direttivo dell’Associazione pendolari di Piacenza

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