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Data di pubblicazione:27/10/2005
Fonte:Corriere.it
Titolo dell’articolo:Debutto del Vivalto a Milano
Testo dell’articolo:DOMODOSSOLA - Il treno è nuovo di zecca, ma i problemi sono quelli di sempre: 24 minuti di ritardo a Gallarate, 29 a Sesto Calende, addirittura 35 ad Arona. Solo in vista del capolinea a Domodossola il «Vivalto», nuovo gioiello della Ferrovie dello Stato ieri al debutto sulla rotaia, riesce a ridurre lo svantaggio. Ma a quel punto le carrozze sono semivuote, i pendolari, cui il nuovo treno è dedicato, sono già a casa a raccontare ai famigliari l’ennesima giornata di disagi su e giù per la rete ferroviaria italiana.
C’era l’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore, c’era il presidente della Regione Lombardia Formigoni, ieri mattina a Milano al varo della nuova ammiraglia della flotta della FS per il servizio dei pendolari: carrozze a due piani in grado di far accomodare fino a 800 passeggeri, tavolini reclinabili a ogni postazione, tv al plasma che rendono meno noioso il tragitto casa-lavoro: questo è il nuovo treno presentato ieri.
Tutto molto bello fino a quando alle 17.55 il «Vivalto» ha lasciato la stazione milanese di Porta Garibaldi per il viaggio inaugurale, destinazione Domodossola. La tratta è stata scelta poiché è una delle più trafficate dell’intero sistema: la usano ogni giorno 12 mila viaggiatori.
Poco prima della partenza, a Legnano, un vecchio locomotore si era piantato sui binari, verso Varese un altro inconveniente aveva fatto il suo danno. Risultato: la rete ferroviaria a Nord di Milano si è trasformata in una tela di ragno che ha trattenuto invischiato il «Vivalto» tanto quanto una vecchia vaporiera.
Non che a bordo la situazione fosse granché diversa: nonostante le riviste patinate e i gadget distribuiti da due scintillanti hostess, fino dopo Gallarate molti passeggeri hanno viaggiato in piedi. Mentre una delle toilettes di seconda classe aveva già il water otturato e dal lavandino non scendeva un filo d’acqua. Forse è stata una strategia per non abituare troppo bene i pendolari, usi a ben altri spettacoli.

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