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Data di pubblicazione:28/10/2005
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:Mille treni soppressi in tre mesi: la Regione pronta ad applicare una penale di 80 mila euro
Testo dell’articolo:GENOVA - Dalla Regione Liguria arriva una penale di 80 mila euro per Tenitalia, «colpevole» di aver soppresso oltre mille treni da luglio a settembre. Sono stati infatti resi noti ieri, dall’assessore ai Trasporti della Regione Liguria Luigi Merlo, i dati sugli standard di puntualità dei treni regionali nella fascia oraria dalle 6 alle 21, che Trenitalia è tenuta ad assicurare. In particolare, il contratto di servizio fra Regione Liguria e Trenitalia stabilisce che almeno il 90 per cento dei treni contengano i ritardi entro i 5 minuti e il 95 per cento entro il quarto d’ora. Secondo il report regionale sui dati mensili disponibili, da gennaio a settembre 2005, Trenitalia ha rispettato il limite per il ritardo dei treni entro i 15 minuti (il 96,64 % dei treni), mentre è di tre punti sotto il limite di ritardo dei treni entro 5 minuti (87,07 %). La bandiera nera va al mese di luglio, nel quale Trenitalia non ha rispettato entrambi i limiti stabiliti. Solo l’80,6 % dei treni è arrivato infatti in fascia 0-5 minuti e il 93,4% in quella 0-15.
Sempre da luglio a settembre - come si evince dalla tabella dei chilometri effettivamente erogati - Trenitalia ha soppresso per guasti al materiale rotabile e agli impianti, oltre mille treni, con una media di 350 convogli al mese. Questi ritardi, registrati, comportano penalità a carico di Trenitalia che ammontano a circa 80 mila euro da detrarre dai finanziamenti regionali previsti dal contratto di servizio, pari a 65 milioni di euro. Intanto è previsto per domani alle 11 in Regione l’incontro promosso dal senatore Forcieri ed esteso a tutti i deputati e i senatori liguri, con gli amministratori regionali e i rappresentanti delle associazioni degli utenti. I pendolari ribadiscono le loro considerazioni sulla bozza del nuovo orario ferroviario. Il giudizio resta negativo, in quanto si privilegia il trasporto mediante Intercity, a discapito dei treni regionali e soprattutto interregionali. L’annunciato cadenzamento è stato realizzato solo in parte, e le coincidenze non offrono sufficienti garanzie per quanto riguarda i tempi di percorrenza, che in alcuni casi risultano addirittura superiori agli attuali. Particolarmente penalizzate sono le fasce orarie del mattino e della sera, proprio quando i pendolari si recano al lavoro o tornano a casa. I tradizionali regionali ed interregionali subiscono delle variazioni di orario che penalizzano nettamente gli utenti, mentre gli orari e le fermate che più converrebbero agli stessi sono riservati agli IC. «Come dire - è la protesta dei pendolari -, se vuoi viaggiare in modo decente, prendi l’IC». In ogni caso l’offerta di Intercity non varia rispetto ad oggi, «e il recente taglio di 508 carrozze non sarà certo un elemento a favore dell’incremento dell’offerta di posti » sottolineano gli utenti. Vengono inoltre segnalati altri disservizi: sempre più spesso a fronte di una prenotazione, sia essa obbligatoria o no, il posto non risulta poi essere disponibile, addirittura a volte neppure la carrozza dove il posto è stato prenotato risulta far parte del treno.

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