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Data di pubblicazione:15/11/2005
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:Treni, scure sulla Ivrea-Chivasso: sarà elettrificata, ma non raddoppiata la linea ferroviaria
Testo dell’articolo:«Per ora pensiamo all’elettrificazione della linea, ma dimentichiamoci il suo ampliamento se addirittura qui si pensa alla soppressione di alcuni tratti ferroviari in Piemonte». Parole di Forenzo Grijuela, sindaco di Ivrea, pronunciate proprio nel giorno in cui si è mossa la protesta dei sindaci dopo i tagli previsti dalla Finanziaria. Tempi duri, dunque, per chi sognava il raddoppio della linea ferroviaria Ivrea - Chivasso o anche soltanto la realizzazione del peduncolo a Montanaro, operazione meno costosa ma in grado comunque di garantire una riduzione dei tempi di trasporto per chi è diretto a Torino. Colpa, da un lato, della nuova finanziaria che tenderà a ridurre i contributi agli enti pubblici (Regione, Provincia e Comuni) ma anche alle stesse ferrovie dello Stato (è di un miliardo e 200 milioni il taglio previsto), tanto che in Piemonte sono già state individuate linee che dovrebbero essere soppresse perché definite «anti economiche». Dall’altro, però, c’è da imputare agli stessi rappresentanti politici locali, ma anche regionali (in particolare all’ex assessore ai Trasporti, William Casoni), d’aver tentennato di fronte ad un’operazione di cui si parlava da tempo e che veniva - e viene considerata tuttora - fondamentale per portare il Canavese fuori dall’isolamento. L’opposizione dell’amministrazione comunale di Chivasso (sostenuta dall’allora giunta regionale) che temeva, attraverso la realizzazione del peduncolo di perdere un ruolo di centralità, è solo uno dei motivi che hanno bloccato l’iter. E mentre nei giorni scorsi si sono riuniti gli esponenti che fanno parte del «Progetto Canavese», il piano voluto dal presidente della Provincia Antonio Saitta a seguito degli Stati Generali del Canavese organizzati nel gennaio scorso, proprio per discutere della questone viabilità, il primo cittadino eporediese non lascia spazio a molte speranze: «Così come è ora la situazione certezze non puoi assicurarne - spiega - è una fortuna che opere importanti per la viabilità, sia su strada che su ferrovia, siano già state finanziate altrimenti la situazione sarebbe ancora più grave».
E puntualizza: «Dovremo limitarci ad assicurare alla linea Ivrea-Chivasso l’elettrificazione, opere che hanno già la garanzia del finanziamento, per la costruzione del peduncolo o addirittura del raddoppio della tratta credo invece che non ci siano molte speranza».
Insomma, il grande sogno per gli utenti (sono migliaia) valdostani e canavesani di accorciare i tempi di viaggio verso il capoluogo piemontese è destinato a tramontare. Dall’Assindustria del Canavese, il direttore Paolo Billia spiega «che la questione trasporti è il primo punto che la nuova agenzia di sviluppo all’interno del Progetto Canavese deve e sta affrontando». Ma la procedura va troppo a rilento: i sindaci dei principali Comuni del territorio si sono presi il tempo necessario per formulare, in un successivo incontro, le proposte da fare al presidente della giunta provinciale. «Intanto il Governo sta per approvare i tagli - puntualizza Grijuela -. E mentre lo scorso anno c’era la posibilità di un indebitamento del 25 per cento sugli investimenti, con la nuova manovra finanziaria si passa al 12. Ciò vuol dire che avremo tutti le mani legate». E se il sogno della doppia linea sembra tramontato definitivamente, accontentiamoci dell’elettrificazione (costo dell’operazione, 10 milioni di euro finanziata dalla Rete ferrovie italiane) che, almeno, garantirà motrici più veloci e la possibilità di poter utilizzare l’intero nodo ferroviario di Torino. Meglio di niente.

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