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Data di pubblicazione:16/11/2005
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:La rabbia dei pendolari novesi dimenticati
Testo dell’articolo:Novi Ligure - I pendolari novesi sono delusi, amareggiati e arrabbiati perché ancora una volta la loro voce non è stata ascoltata da parte di Trenitalia quando si è dovuto stilare il nuovo orario ferroviario e, purtroppo, continuano i disservizi. L’altra sera, nel corso dell’incontro tra l’Associazione pendolari novesi, e l’assessore regionale ai trasporti Daniele Borioli, il presidente dell’Apn, Riccardo Leardi ha ribadito: «Vogliamo risposte concrete: le bozze del nuovo orario dovevano essere presentate a marzo e, invece, sono arrivate a settembre; siamo a novembre e nessuno ci ha detto se le nostre proposte sono state accolte, un atteggiamento così è davvero inaudito». Tra i problemi che i pendolari novesi hanno fatto presente all’assessore Borioli vi è, ad esempio quello del collegamento per Genova: «Dopo le 9,30 - sottolinea Leardi - non ci sono più treni per il capoluogo ligure per tre ore, Trenitalia dice che non può far fermare gli Intercity a lunga percorrenza ma non è una risposta adeguata. Inoltre da Novi non si può andare più oltre Genova; anni fa, tutti lo ricordano molto bene, prendevi il treno a Novi e scendevi a Roma. Novi, purtroppo, nel corso del tempo, è stata penalizzata fortemente, tutto ovviamente a discapito dell’utenza e, ritengo che se Novi ha perso questo servizio è perché l’amministrazione comunale non ha difeso nel modo giusto la città e i pendolari».
L’assessore regionale ai Trasporti ha dichiarato che ha intenzione di impiantare un modello diverso di concertazione dell’orario cercando attraverso le Consulte provinciali di arrivare alla definizione di un orario il più possibile inerente al fabbisogno dei pendolari e dei viaggiatori in genere. Di tutti, però, i pendolari più penalizzati sono quelli che lavorano a Milano. Con il capoluogo lombardo i collegamenti sono pressoché inesistenti e in particolare alla sera dopo le 20,30 non vi è più alcun treno con la città. «Su Milano - spiega l’assessore Borioli - dovremo aprire un confronto con la Lombardia, Regione che, fino ad oggi, ha snobbato spesso gli incontri, per capire le esigenze dei pendolari lombardi e da qui partire per migliorare il servizio per i nostri cittadini».

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