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Data di pubblicazione:16/11/2005
Fonte:Eco del Chisone
Titolo dell’articolo:Torre Pellice: arriva il treno, sarà il caos?
Testo dell’articolo:Domenica 11 dicembre ripartirà il servizio Torre Pellice- Pinerolo. La data definitiva - che coincide con l’entrata in vigore del nuovo orario - è stata comunicata giovedì 10 novembre dal dirigente Settore trasporti della Regione Lorenzo Marchisio e da Pier Luigi Gentile, responsabile dell’Agenzia per la mobilità metropolitana.

Sarà un servizio misto ferrovia-gomma (al 50%). Parzialmente soddisfatti i pendolari della valle (che avrebbero preferito una soluzione solo su rotaia). Proprio gli utenti abituali della tratta lunedì 7, verso le 18,25, rimasti a piedi per l’ennesima mancata coincidenza tra il treno da Torino e l’autobus per Torre, avevano improvvisato un sit-in bloccando per una ventina di minuti corso Torino.

«Gli automobilisti pinerolesi hanno capito - commenta Claudio Cornelli del Comitato pendolari -. Pensiamo che la protesta abbia contribuito ad accelerare una decisione già nell’aria».

Nei giorni feriali le corse saranno 36: 18 treni, nelle ore di punta e a metà giornata, e 18 autobus. La nuova situazione sarà presentata al pubblico venerdì 18, alle 21, nella sala della Comunità montana di Torre Pellice.

La notizia della decisione giunge un po’ a sorpresa. E a Pinerolo sarà il caos, almeno fino a metà dicembre, quando - secondo l’Amministrazione - i lavori di piazza Garibaldi saranno terminati.

Resterà il "nodo" dei passaggi a livello. Rete ferroviaria italiana ha parlato di 2-4 minuti di chiusura in corso Torino e via Vigone: probabilmente saranno quattro per i convogli provenienti da Torre e tre per quelli in partenza da Pinerolo. L’installazione di un sistema automatico di chiusura al passaggio dei convogli e non più azionato dalla stazione (sistema che, in passato, i tecnici avevano definito "inapplicabile") potrebbe ridurre i tempi di qualche secondo, ma è difficile che si scenda, per ragioni di sicurezza, sotto i tre minuti.

Nella stazione di Pinerolo, Rfi costruirà un marciapiede (tempo preventivato 60 giorni), sulla curva dove si innestano i binari per Torre, ed un camminamento per raggiungerlo.

Il treno potrà così attestarsi con il "frontale" già rivolto verso corso Torino. La soluzione prospettata dovrebbe entrare in funzione nel "periodo olimpico", quando 82 treni in più dell’ordinario movimenteranno la stazione di Pinerolo. Tuttavia 60 giorni sembrano pochi.

Trenitalia ha smentito le voci di un’eventuale sospensione del servizio durante i Giochi. Ma solo posizionando il Pinerolo-Torre su un binario indipendente non si ostacolerebbe il traffico degli altri convogli da e per Torino previsti ogni mezz’ora.

Decisiva per la costruzione del nuovo marciapiede l’entrata in funzione del Movicentro (che però va ancora completato).

Il convoglio previsto sulla tratta sarà un’elettromotrice ALe come quella utilizzata prima dell’alluvione (tempo di percorrenza invariato: 25 minuti). Successivamente sarà sostituito da un più moderno Minuetto.


Una decisione irresponsabile

1) Il mantenimento del collegamento ferroviario Pinerolo-Torre è stata una decisione politica e come tale va rispettata, anche se molti pinerolesi possono non essere d’accordo. Ci sono tuttavia anche i diritti della Val Pellice e dei suoi pendolari e questi diritti vanno salvaguardati fino in fondo.

2) Non altrettanto rispetto va invece ad una decisione inopportuna come scelta temporale da parte delle Ferrovie. Dopo ritardi di mesi si poteva ancora attendere qualche settimana, prima di riaprire il collegamento, in attesa che si completassero a Pinerolo ed attorno alla città tutti i lavori stradali attualmente in corso. C’è già caos oggi, sotto le feste di Natale sarà ancora peggio.

3) Oggi paghiamo lo scotto di una “distrazione” sul problema del collegamento ferroviario (o metropolitano). La battaglia che avrebbe dovuto condurre Pinerolo, con energia e determinazione, era costituita dall’interramento della linea ferroviaria per evitare i passaggi a livello di via Vigone e corso Torino. Erano queste le opere prioritarie da mettere in cantiere ed inserite nel gran calderone delle opere olimpiche. Eventualmente risparmiando su rotonde in eccesso.

4) È questa ora la battaglia da condurre nei prossimi anni. Ben sapendo che perderemo altro tempo e denaro. Tranne che le Ferrovie italiane tra qualche mese si accorgano che la Pinerolo-Torre è un ramo secco. Purtroppo tutto è possibile in una situazione di grande confusione.

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