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Data di pubblicazione:17/11/2005
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Acqui Terme: «Non ci saranno tagli»
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - «Nessuna soppressione per quanto riguarda le linee ferroviarie dell’Acquese». Ad annunciarlo è stato Aldo Pavanello, responsabile commerciale Trasporto passeggeri di Trenitalia per il Piemonte, durante una conviviale organizzata dal Rotary di Acqui sulle prospettive del trasporto ferroviario a livello locale. «Posso assicurare che non verrà soppressa alcuna linea ferroviaria sia nell’Acquese sia in Piemonte - ha detto -. Una decisione di questo genere dovrebbe essere concordata con la Regione e con gli enti locali. Per quanto ci riguarda, la nostra intenzione è di potenziare i servizi offerti ai clienti. Tra le ipotesi facilmente realizzabili, da concordare con la Regione e gli enti, è il potenziamento della tratta tra Acqui e Alessandria con l’istituzione di treni navetta con cadenza oraria per un totale di 36 convogli con una percorrenza massima di 35 minuti. Ciò determinerebbe una vera apertura verso le più importanti direttrici ferroviarie quali Torino, Milano e Genova». Pavanello ha anche suggerito la possibilità d’istituire treni tematici domenicali turistici verso Milano e Torino nei periodi in cui si svolgono ad Acqui e nell’Acquese manifestazioni culturali ed enogastronomiche. Dal prossimo anno, poi, l’orario ferroviario verrà nuovamente con cadenza semestrale con la possibilità di opportune modifiche suggerite dall’utenza. Inoltre entro il 2006 ai 20 treni «Minuetto» già in servizio se ne aggiungeranno altri 20 in tutto il Piemonte. Sul tema interviene il presidente dell’Associazione pendolari dell’Acquese, Alfio Zorzan: «La smentita delle voci di soppressione linee ci tranquillizza, ma ciò non deve rassicurarci per il futuro perché ogni tanto si parla di calare la scure sui cosiddetti “rami secchi”. Dobbiamo fare quadrato intorno alle istituzioni e Trenitalia perché ciò non avvenga». Sul tema interviene il capogruppo di Rifondazione comunista Domenico Ivaldi: «Purtroppo oggi si punta sulle grandi opere, come i treni ad alta velocità, per permettere agli abbienti di arrivare prima e alle imprese di gestire con più prontezza i propri guadagni, che non coincidono sempre esattamente con vantaggi collettivi, ovvero posti di lavoro, consumi a minor prezzo, servizi più accessibili».
A Ivaldi fa eco l’ex sindaco Enzo Balza, che è anche ex dirigente della stazione ferroviaria cittadina: «Malgrado le smentite degli uffici superiori delle ex Fs, sembra che esista un serio progetto di soppressione di alcune linee che collegano la nostra città, in particolare con San Giuseppe, cioè con Savona e con Asti».

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