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Data di pubblicazione:21/11/2005
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Ovada, cresce la protesta dei pendolari
Testo dell’articolo:Ovada - Si “accende” la protesta di pendolari e amministratori pubblici contro Trenitalia per le numerose situazionie di criticità riscontrate sulle linee ferrate Acqui-Ovada-Genova, Ovada-Alessandria ed anche sulla Acqui-San Giuseppe di Cairo. Arrivano anche le interrogazioni parlamentari urgenti, con richiesta di risposta scritta, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lunardi. La prima è stata presentata dall’on. Lino Rava, diessino, del collegio Acqui-Ovada-Novi Ligure. Il parlamentare insiste sulla situazione preoccupante della Acqui-Ovada-Genova, in relazione a disagi, tagli e ventilate soppressioni. Così per la Ovada-Alessandria mette in evidenza l’aumentare dell’allarme tra i pendolari ed i loro sindaci per le scelte operative che le Fs vorrebbero adottare, circa soppressioni, sostituzione di treni con bus, orari e altro ancora.
Più o meno analoghe preocupazioni vengono indicate anche per la Acqui-San Giuseppe di Cairo. «Sono tratte ferroviarie - afferma Rava - di grande importanza, vuoi per il trasporto di persone, (moltissimi i pendolari da Ovada verso Alessandria, da Acqui verso Genova, via Ovada, e verso Savona, via San Giuseppe), vuoi per il trasporto merci». Ha aggiunto: «Occorre anche tenere presente le particolari condizioni territoriali - orografiche: sono linee che attraversano l’appennino ligure-piemontese per cui risulta difficile la sostituzione dei treni con servizi su gomma».
Rava chiede al ministro un intervento per rassicurare l’utenza e gli amministratori pubblici di riferimento. Intanto per la linea Ovada-Alessandria si potrebbe aprire qualche spiraglio se verranno accettate le condizioni proposte da pendolari, sindaci e organizzioni sindacali. Le aveva chieste la Provincia al Comune di Ovada che svolge ruolo di coordinamento, in vista del prossimo incontro che l’Amministrzione provinciale avrà con Trenitalia per il nuovo orario integrato della linea Ovada-Alessandria. Come si ricorderà, da parte dei vertici ferroviari,era stata ventilata la nefasta ipotesi di sostituire, dopo un “dimagrimento” del servizio, tutti i treni con pullman.
L’assessore ai Trasporti e Viabilità di Ovada, Franco Piana, ha sentito i sindaci della tratta (Ovada, Rocca Grimalda, Predosa, Castellazzo), i sindacati e i pendolari. «Abbiamo accolto positivamente - ha sottolineato Piana - la proposta fatta dalla Provincia per la reintroduzione dei treni festivi e domenicali (da anni in tali giorni non c’è nessun mezzo pubblico di collegamento con il capoluogo provinciale), in quanto si tratta di una soluzione, se ci sarà, ritenuta di rilevanza sociale. La scelta resta condizione primaria per trattare». Non è invece condivisa la soppessione della corsa delle 11,50. «Se proprio fosse necessario - ha sottolienato Piana - è preferibile togliere quella in partenza alle 11. La corsa delle 7,40, in partenza da Ovada, considerando il considereole numero di pendolari, deve esere effettuata con treno e non su gomma». La stessa cosa (con treno) per la corsa in partenza da Alessandria alle 19,40. Solo in alternativa e in via eccezionale, il serizio di pullman dovrebbe essere effettuato a condizione che il percorso sia il più breve possibile per non prolungare i tempi di percorrenza ed i disagi per i pendolari. Infine l’ultima richiesta: la limitazione dei disagi ed ogni scelta abbia carattere sperimentale per poter effettuare gli opportuni correttivi».

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