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Data di pubblicazione:25/11/2005
Fonte:La Stampa edizione Piemonte
Titolo dell’articolo:I pendolari non mollano: basta Memorario
Testo dell’articolo:CUNEO - La settimana scorsa, incontrando a Saluzzo una delegazione di sindaci e pendolari nell’ambito del «tour» nelle province della Giunta Bresso, il direttore dei trasporti regionali di Trenitalia Carlo Pino aveva ammesso che il Memorario non funziona. Ora, gli utenti chiedono alla Regione di decretarne la fine. «L’orario “cadenzato” va bene sulla Torino-Milano o sulla Torino-Genova – dice chi viaggia – ma è un disastro sulla Torino-Cuneo, sulla Torino-Savona, e sulle cosiddette linee minori». Il dibattito si riapre all’indomani dell’ultima riunione del gruppo di lavoro che deve scrivere le tabelle ferroviarie che entreranno in vigore l’11 dicembre. Un orario «imposto» dalla compagnia di trasporti, perché come spiegano i viaggiatori della linea Alba-Bra: «Nessuna delle richieste di modifica avanzate dai Comitati è stata accolta». Problemi non estranei alle altre tratte piemontesi. Di disagi e scarsa considerazione per le esigenze della clientela si discute quotidianamente fra chi deve raggiungere Torino sui binari novaresi e biellesi. Stessa storia ad Alessandria, Vercelli, nel Verbano e nell’Astigiano. «Ancora una volta la soppressione di un treno della linea da Alba verso Castagnole e Nizza – ha scritto ieri a Trenitalia Alfio Zorzan, presidente dei Pendolari dell’Acquese – martedì ha provocato disagi a chi da Alba ogni giorno torna ad Acqui Terme». «Già in condizioni normali – raccontano gli utenti delle Fs - chi percorre questo tragitto è costretto a cambiare due o tre convogli, a seconda degli orari. Spostarsi in treno tra Langhe e Monferrato comporta continue perdite di tempo, nonostante si tratti di territori confinanti. Le soppressioni annunciate non faranno altro che aumentare i guai. I viaggiatori di queste tratte, anche se numericamente inferiori, non valgono meno di quelli delle linee dove transitano Eurostar e Intercity. Rivendichiamo il diritto alla mobilità come gli utenti dei treni di categoria superiore». Più volte, e da più parti, è stato richiesto un collegamento diretto da Acqui Terme ad Alba. Qui, il Comitato albese e braidese denuncia una riduzione del 30% delle corse Bra-Cavallermaggiore con i nuovi orari. E del 25% tra Alba e Bra. Non basta: chi viaggia dovrà fare i conti anche con la perdita di coincidenze a Carmagnola per Torino su treni ad alta frequentazione; con l’allungamento dei tempi di percorrenza fino a oltre un quarto d’ora; attese in stazione di 25 minuti. E treni che, nei festivi, tra Alba e Bra passano da uno all’ora a uno ogni due. «A queste condizioni – sostengono gli attivisti – era meglio mantenere l’orario attuale tanto contestato». Trenitalia e Regione dichiarano disponibili a rivedere il Memorario che, dall’entrata in vigore, ha provocato un coro di proteste. Dal 7 dicembre è prevista la ripresa dei incontri per le tabelle della seconda metà del 2006 che dovrebbero abbandonare il principio del «cadenzamento». Vale a dire l’abolizione del Memorario.


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