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Data di pubblicazione:03/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:In stazione disagi e proteste. Liguria, soppressi 25 treni
Testo dell’articolo:GENOVA - Ferrovie in Liguria: è una storia infinita, come infiniti - purtroppo - sono i disagi patiti dagli utenti del treno. Anche ieri, con 25 convogli soppressi «a sorpresa» in seguito alla protesta dei macchinisti che rifiutano i locomotori dotati del sistema Vacma (il «pedale maledetto»), è facile immaginare quali disagi, ritardi e proteste abbiano circolato sui binari al posto dei treni rimasti in stazione. Intanto ieri mattina a Brignole è andata in scena la protesta dei viaggiatori del Levante e un incontro con dirigenti delle Ferrovie e del settore trasporti della Regione. Sull’altro versante della Liguria continua l’azione dei pendolari del Ponente: il sito internet www.comitatotreno.it riporta in tempo reale le segnalazioni, spesso caustiche («e gli insulti li blocchiamo noi prima che vadano online» spiega da Albenga il responsabile Pasquale Meli) dei viaggiatori alle prese con i disagi e i disservizi più disparati: ultimo in ordine di tempo la biglietterie a go-go della stazione di Pietra Ligure. Intanto le proteste dei viaggiatori sul nuovo orario arriveranno anche in Consiglio regionale grazie a un’interrogazione con risposta scritta presentata dai consiglieri Verdi (di maggioranza) Cristina Morelli e Carlo Vasconi.

TRENI A PEDALE · Giovedì, primo giorno della protesta dei macchinisti, i treni soppressi erano stati 30. Ieri «soltanto» 25. «Abbiamo cercato di far fronte a una situazione di emergenza inserendo sulle linee più importanti locomotori privi del sistema Vacma - spiega Fabio Zotti, portavoce Trenitalia - questo però non ha eliminato del tutto i disagi». La protesta messa in atto dai macchinisti è semplice: sia alla partenza del treno, sia al momento del cambio lungo il percorso, se l’operatore intenzionato a scioperare vede in cabina il dispositivo contestato, scende e notifica al capotreno che non intende condurre il convoglio. E poco importa se sul treno ci sono centinaia di persone in attesa. «È una scelta dolorosa - spiegano i responsabili sindacali dei macchinisti - ma sono anni che contestiamo a Trenitalia questo dispositivo e ora l’Asl di Genova ci ha dato ragione ordinandone la rimozione su tutti i locomotori».

SIT IN A BRIGNOLE · I pendolari del Tigullio avevano in mente un volantinaggio in grande stile nell’atrio di Brignole, però hanno trovato un comitato d’accoglienza formato da funzionari regionali con il responsabile del settore Trasporti ingegner Maggi e vari dirigenti di Trenitalia come Domenico Braccialarghe e Carlo Pino. «Ci hanno illustrato i contenuti dell’incontro con il direttore generale Ghenzer - spiega la portavoce Sonia Zarino - confermando sia il rinnovo entro il 2006 di carrozze e locomotori, sia il rimborso dell’80 per cento del supplemento intercity a cui si dovrebbe aggiungere l’integrazione da parte regionale». Ben lungi dall’essere soddisfatti, i pendolari del Levante hanno però chiesto un incontro - già fissato per mercoledì prossimo - con l’assessore regionale Merlo. «Sembra incredibile, ma Trenitalia si è “stupita” che ogni giorno centinaia di viaggiatori affollino le stazioni di Sampierdarena e Sestri Ponente vista la concentrazione di aziende del Ponente genovese: nessuno ha mai fatto un’analisi dei flussi di traffico»?

PIETRA «DIFFICILE» · Se il Levante piange, il Ponente non ride. «Il caso Vacma ha dato la mazzata definitiva al già fragile sistema ligure - commenta Pasquale Meli - oggi noi come molti altri viaggiatori siamo stati costretti a usare l’auto per non rischiare altre ore di attesa in stazione come giovedì. Ma anche prima non erano rose e fiori: si va dalla beffa della biglietteria di Pietra Ligure, che il primo dicembre non ha aperto negli orari indicati impedendo a molti viaggiatori di rinnovare l’abbonamento, ai disagi strutturali per chi abita nel comprensorio finalese e non può, come noi «privilegiati» di Albenga, contare almeno sulla fermata di qualche intercity: ecco, la nostra battaglia vuol dare anche a questi utenti una dignità che al momento sembra lontana».

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