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Data di pubblicazione:03/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:I pendolari della Riviera di Ponente chiedono
Testo dell’articolo:Siamo un gruppo di lavoratori pendolari sulla tratta Savona-Genova Brignole. Abbiamo indirizzato questa «lettera aperta» all’assessore regionale Carlo Ruggeri e, per conoscenza, anche ad altri esponenti della Regione.
Dopo aver letto le affermazioni dell’assessore Merlo circa i possibili miglioramenti del servizio ferroviario regionale (treni più veloci, tempi di minor percorrenza, etc.) ci troviamo, rilevando il nuovo orario dal sito delle Fs, peggio di prima. La situazione è disastrosa: «Come raggiungere il posto di lavoro entro le ore 8?». Con il nuovo orario è impossibile a meno di partire da Savona due ore prima...per percorrere 46 kilometri. Nel nuovo orario è confermato il regionale R 11253 delle 6.40, già sistematicamente in ritardo e particolarmente affollato che dovrà ricevere gli utenti di altri due treni soppressi (R 11251 e R6201 molto utilizzati, comodi, puntuali e quindi soppressi) accumulando ulteriori ritardi, quindi non utile per raggiungere il posto di lavoro entro le ore 8 (ovviamente noi non lavoriamo nell’atrio della stazione Brignole). Certo noi capiamo che non si può avere l’orario perfetto, ma tra questo e il non avere nulla pagando 550 Euro l’anno che con la situazione economica attuale vi è una bella differenza. L’unica cosa che percepiamo è che ad ogni modifica d’orario si assiste ad un sistematico peggioramento della qualità del servizio. Rileviamo con rammarico che di giunta in giunta, le Province del Ponente ligure vengono sempre più penalizzate nei trasporti avendo ridotto la rete ferroviaria a metropolitana di Genova dimenticando le esigenze di chi ha distanze ben superiori da coprire. Gli abitanti del Ponente non possono essere sempre trattati come cittadini di serie B.
CINZIA CAETO, MARCO GIACARDI, ALESSANDRO CAMERA, FRANCO CASELLA, ARMANDA GIANNELLI, NADIA PALMIERI, MARCO MARIANI e molti altri

Ho saputo, non senza disappunto, che è in arrivo un profondo cambiamento degli orari dei treni che collegano Savona con Milano, un servizio già alquanto scarso quantitativamente e qualitativamente, con carrozze fatiscenti (spesso al limite della decenza per quanto riguarda la pulizia) e con orari difficilmente rispettati. Pur viaggiando due volte alla settimana (il lunedì e il venerdì) non ho avuto, da parte di Trenitalia, alcuna informazione al riguardo e nessuno del personale viaggiante o delle biglietterie ha mai proferito parola al riguardo. Nell’assoluto silenzio, si è deciso di tagliare alcuni collegamenti, sostituendoli non totalmente con degli IC, che presentano un costo maggiore per gli utenti (da 8.99 a 15.15) a fronte di un guadagno di tempo di 13 minuti (ma l’attuale IR impiega 2 ore e 44, il futuro IC ne impiegherà 2 ore e 31, quei 13 minuti in meno ci costano a viaggio 6 euro e 16!) sperando che lo stesso non sia vanificato dai continui ritardi che si verificano sulla linea.

MICHELE BALLARIN, Savona

Risponde Gian Paolo Carlini: «Ecco due lettere, tra le tante, che ribadiscono l’urgenza di intervenire drasticamente sulla situazione dei trasporti ferroviari in Liguria».

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