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Data di pubblicazione:04/12/2005
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:«Treni, ritardi cronici La Genova-Acqui ormai è un calvario». Pendolari in guerra per il nuovo orario
Testo dell’articolo:Acqui Terme - Dovrebbe essere presentato ufficialmente nei primi giorni della prossima settimana il nuovo orario dei treni approntato, per la stagione invernale, da Trenitalia. Un orario che, come annunciato, conterrà delle modifiche e, qualche taglio motivo di polemica per un nutrito gruppo di pendolari. Quasi sicuramente ad essere soppressa sarà la corsa sostitutiva in partenza alle 23.45 da Genova Brignole e diretta ad Acqui Terme e la prima corsa sostitutiva in partenza alle 4 da Acqui con direzione Genova. Tagli non approvati dall’associazione dei pendolari dell’acquese che oltre a prendere le distanze dal nuovo orario, non perde occasione per sottolineare disagi e problemi subiti anche questa settimana appena trascorsa da oltre 1500 viaggiatori che quotidianamente, loro malgrado, per questioni di studio e lavoro, utilizzano il treno.
«È stata un’altra settimana di passione - ha specificato Alfio Zorzan, presidente dell’associazione pendolari dell’acquese - soprattutto per chi utilizza la linea Acqui -Genova».
Eccola nel particolare: il treno 6157 il 29 novembre ha subito 35 minuti di ritardo, 15 minuti il giorno successivo. Il treno 6155, per ben tre giorni, ha avuto un ritardo medio di 15 minuti a causa dell’incrocio con il treno 6150 a Prasco. Il 30 novembre ad essere stato soppresso senza annunciarlo ai passeggeri è stato il treno 6164, mentre il 28 novembre, il treno 11396 ha subito 20 minuti di ritardo (altrettanti il giorno seguente).
«Tutto questo - ha ancora detto Zorzan - alla vigilia dell’entrata i vigore del nuovo orario che tanta ansia sta creando ovunque». E ha aggiunto: «Sulla linea in oggetto, oltre a non aver sentito ed applicato le nostre richieste di modifica, è stato con sorpresa, perché non era nelle bozze analizzate, anticipato il treno 6168 alle 18.04 dalle 18.11 attuali costringendo così molte persone a dover prendere il treno successivo che è oltre un’ora dopo».
Insomma, è evidente che il trasporto su rotaia continua ad essere una spina nel fianco per il popolo dei pendolari. E questo nonostante l’istituzione, ad Acqui, di un osservatorio per il trasporto pubblico, e l’intervento dell’assessore ai trasporti della Regione Piemonte Daniele Borioli. Assessore che, proprio la scorsa settimana, in occasione di un incontro in città, ha ventilato come possibile ipotesi ai problemi per chi viaggia, la creazione di una conferenza dei servizi che sia presieduta oltre che dall’assessore Borioli dall’assessore ai trasporti della Regione Liguria, direttamente interessata alla questione.

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