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Data di pubblicazione:08/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Ancora treni soppressi sulle linee dell’Acquese
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - Nuovi disagi per i pendolari. Ormai da alcuni giorni nell’Acquese ci sono state anomale soppressioni di corse ferroviarie, spalmate nell’arco della giornata, su tutte le linee che dalla stazione di Acqui raggiungono Asti, Alessandria e Genova. «La cosa più assurda, evidenziata da un nostro socio che percorre la linea verso Asti, è che le corse più affollate sono state sostituite da bus, e per alcune, come quella che parte da Acqui intorno all’una, c’era il treno, praticamente vuoto - spiega Alfio Zorzan, presidente dell’Associazione pendolari dell’Acquese -. In particolar modo la soppressione per due giorni di seguito del treno 4650 da Acqui per Alessandria delle 7,10, così come quelli per Asti, ha causato diversi disagi ai viaggiatori perché le corse sostitutive con bus arrivano a destinazione con una media di 15 o 20 minuti di ritardo». Le soppressioni a catena hanno colpito anche la linea Torino-Genova percorsa in parte dai viaggiatori di Acqui che si dirigono verso Torino. Ad esempio, venerdì 1° dicembre, è stato soppresso l’Ir 2053 delle 16,20 da Torino per Livorno, corsa già troppe volte segnalata come critica causa i continui ritardi e soppressioni che subisce. «Alcuni viaggiatori si sono riversati sul treno Ir 2065 per Bologna delle 15,55 che aveva una composizione più corta del solito e quindi particolarmente affollato già in partenza da Porta Nuova» tiene a sottolineare Zorzan. Oltre ai problemi di soppressione delle corse, rimangono inalterati quelli altrettanto gravi di gestione degli incroci. L’altro giorno è stato raggiunto un nuovo record per quanto riguarda l’attesa nella stazione di Prasco con 20 minuti di sosta per l’ormai famoso incrocio tra i treni 6155 e 6150, con conseguente ritardo in arrivo a Genova. «Come pendolari acquesi continuiamo a far sentire la nostra voce per denunciare l’insoddisfazione in merito al servizio ferroviario offerto, ma da Trenitalia non si ricevono risposte adeguate, e il servizio offerto, se così si può chiamare, peggiora ogni giorno che passa - dice Zorzan -. Ribadiamo che il trasporto ferroviario è un servizio pubblico che deve raggiungere adeguati standard di efficienza e di decoro, e che non si possono scaricare ormai giornalmente sui viaggiatori le carenze imputabili a cattiva gestione o problemi interni a Trenitalia. Desideriamo che le Regioni Piemonte e Liguria tutelino maggiormente il diritto alla mobilità dei cittadini che, così come è gestita, è tutt’altro che sostenibile e serena».

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