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Data di pubblicazione:13/12/2005
Fonte:Libertà.it
Titolo dell’articolo:Fiorenzuola, i pendolari: «Ricorso al Tar contro gli orari dei treni»
Testo dell’articolo:FIORENZUOLA - Ricorso al Tar per bloccare il nuovo orario dei treni entrato in vigore domenica e finito ieri sulla pelle dei pendolari. La scelta del ricorso è venuta dai pendolari della Valdarda. Al loro fianco ci sarà l’amministrazione comunale di Fiorenzuola. Questo l’esito dell’assemblea tenuta ieri sera alla stazione di Fiorenzuola che, promossa da Ds e Margherita, è però uscita dai confini partitici e ha visto tutte le forze politiche compatte, vicine ai pendolari, e contro il depauperamento del territorio della Valdarda. La riunione ha preso il via alle ore 22 per attendere i pendolari fiorenzuolani bloccati in stazione a Piacenza. L’intercity che avevano preso da Milano li ha fatti scendere a Piacenza rifiutandosi di fermare a Fiorenzuola, nonostante il treno regionale veloce delle 19,22 che doveva portarli a casa fosse stato soppresso. Un’odissea tra treni e stazioni durata 4 ore.
Odissea che ha coinvolto anche il presidente dell’associazione pendolari della Valdarda Fabio Turci e il coordinatore della Margherita Alberto Lapi, promotore dell’iniziativa insieme alla segretaria Ds Nicoletta Barbieri. Ad attenderli in una sala d’aspetto della stazione già affollata di studenti e lavoratori, vari esponenti politici, compreso il consigliere regionale di Rifondazione Leonardo Masella che nei prossimi giorni ripresenterà una risoluzione contro il nuovo orario. Per l’occasione i pendolari saranno presenti in consiglio regionale.
C’erano i sindaci Flavio Antelmi (Fiorenzuola), Aldo Lombardelli (Lugagnano), Maurizio Villa (Alseno) e Alberto Fermi (Castellarquato). Agli amministratori il portavoce dei pendolari Turci ha chiesto un aiuto per il ricorso che si intende avanzare al Tar del Lazio «puntando sul fatto che la Regione Emilia Romagna non potesse prendere accordi che vanno ad incidere su un sistema di trasporti interregionale, e sulla questione ambientale di penalizzazione del trasporto su ferro». Proposta accolta da Antelmi: «Come Comuni della Valdarda presenteremo ricorso per il depauperamento a cui va incontro il nostro territorio. Sui danni ai pendolari, un ricorso presentato da loro può trovare in noi sostegno economico. Proporrò al consiglio comunale di devolvere gettoni di presenza e indennità allo scopo». Solidarietà è venuta subito da Forza Italia rappresentata da Paola Pizzelli che ha ricordato il lavoro fatto dal consigliere regionale Luigi Francesconi che, è stato detto, si impegnerà per sostenere la risoluzione contro il nuovo orario. Dai presenti, anche proposte come: dimissioni di tutti i consiglieri comunali, oppure occupazione dei binari della stazione. I pendolari rifiutano intanto di partecipare al tavolo del monitoraggio proposto dalla Regione: «Di Trenitalia non ci fidiamo più». «Continuate però a farci conoscere le vostre esigenze e le vostre storie di pendolari» dice la Barbieri. Intervengono anche la capogruppo degli Indipendenti Carla Danani e il segretario provinciale di Rifondazione Nando Mainardi. Un modo per farsi sentire è l’indirizzo pendolarivaldarda@yahoo.it, dove segnalare i ritardi ad esempio. Che ieri hanno raggiunto cifre record, incrociandosi anche con lo sciopero. Il risultato? Se sulla tratta da Milano, il treno è stato soppresso, dall’altro capo della linea, «il treno che doveva arrivare da Bologna alle 19,48 - testimoniano le pendolari Gioia Fornasari e Sara Vivona - è arrivato con 80 minuti di ritardo, anche se lo sciopero era finito da un pezzo».

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