<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:14/12/2005
Fonte:La Stampa Web
Titolo dell’articolo:Torino, ritardi in quasi tutte le tratte
Testo dell’articolo:TORINO. Un gigantesco totem pubblicitario posizionato nel centro della stazione di Porta Nuova a Torino recita quasi profeticamente: «La saga continua oggi». La saga pare essere quella dei pendolari e dei passeggeri che ieri, dopo un giorno di disagi per lo sciopero di lunedì, hanno trovato ancora treni in ritardo o peggio soppressi. Dalla scorsa domenica è entrato in vigore il nuovo orario di Trenitalia che avrebbe dovuto dimezzare le attese, abbattere i ritardi e offrire un servizio più efficiente. Ma già lunedì non è stato così. C’è stato lo sciopero di tutte le sigle sindacali e quasi la metà dei viaggi sono stati cancellati. Ieri la coda del mancato servizio ha provocato ancora problemi ai viaggiatori. L’Intercity proveniente da Reggio Calabria è arrivato a Porta Nuova un’ora dopo il previsto. Era atteso per le 10,45, ma i passeggeri sono scesi dalle carrozze solo verso le 11,45. Filippo ha atteso al freddo per un’ora i genitori diretti a Torino per le vacanze di Natale. «A loro, a bordo - ha raccontato appoggiato al carrello bagagli - hanno detto che viaggiavano con un quarto d’ora di ritardo. Ormai siamo rassegnati». Accanto a lui c’era Graziano Cirillo, che era andato a prendere la moglie: «Si sa, sulle lunghe tratte possono esserci degli imprevisti - ha commentato -. Non vale la pena chiedere un rimborso, si perde troppo tempo tra lungaggini burocratiche».

«È vero che il servizio è migliorato - ha commentato ironicamente Giuseppe -: lo scorso anno proprio questo stesso treno pochi giorni prima di Natale era arrivato 8 ore dopo il previsto». Ieri le attese sono state più contenute, ma hanno interessato buona parte delle tratte. L’Intercity in arrivo da Livorno era in ritardo addirittura di 90 minuti. Non è andata meglio a chi ha fatto meno strada. L’attesa era proporzionata ai chilometri percorsi. E così il diretto Genova-Torino è arrivato in stazione 10 minuti dopo, come il regionale partito da Alessandria. Poco dopo le 11 l’altoparlante di servizio ha comunicato che sarebbe stato soppresso il treno diretto a Genova delle 11,20. Il motivo: lo sciopero di lunedì, il cambiamento di orario per migliorare il servizio e le proteste a Genova dei macchinisti (a causa del malfunzionamento del meccanismo di frenata dei treni) hanno «creato problemi di disponibilità del materiale rotabile». Tradotto significa che non c’erano carrozze e vagoni disponibili. Ma Trenitalia ha rassicurato: da oggi i treni saranno puntuali. «Noi arriviamo da Lecco - ha raccontato Marco in compagnia del nipote e di alcuni amici - e a Milano siamo stati fermi mezz’ora a causa di un guasto». «Sono salita a Trofarello - ha detto Maria -. Siamo partiti in ritardo, perché, pare, abbiano soppresso quello in arrivo da Cuneo».

Nessuno però sembrava arrabbiato. Chi usa il mezzo su rotaia per spostarsi quotidianamente è rassegnato. Chi invece affronta un lungo viaggio mosso da uno spirito natalizio, perché raggiunge figli, genitori o parenti in altre Regioni, sembra più tollerante. Nessuna protesta per i ritardi sopportati. I più erano impegnati a tentare di capire cosa fare per raggiungere Genova, una volta soppresso il treno, preoccupati di dover pagare un supplemento nel caso in cui avessero preso un Intercity. A Voghera, invece, le lamentele ci sono state ieri poco dopo le 8. Il treno che doveva partire alle 8,33 non ha lasciato la stazione prima delle 8,50: «Così - ha commentato Liliana Volpi - arriverò in ritardo al lavoro». Contenti per i «soli» 15 minuti di ritardo i viaggiatori partiti a Lecce lunedì sera. Anche loro, però, hanno vissuto una disavventura. «Eravamo chiusi nella nostra cuccetta - ha raccontato Enrico in viaggio con moglie e figlia - e ci siamo addormentati. Fortunatamente mia moglie è rimasta sveglia, perché improvvisamente qualcuno è entrato nel nostro vagone, ci ha puntato una luce in faccia per controllare se avevamo gli occhi aperti. Abbiamo cominciato a urlare e sono arrivati subito i controllori, che hanno cacciato i malintenzionati. Forse volevano derubarci nel sonno. Mi chiedo come mai avessero le chiavi del nostro scompartimento». E la saga continua.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it