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Data di pubblicazione:16/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Treni, Biella lancia l’ultimatum
Testo dell’articolo:BIELLA - «Aspetteremo fino alla fine dell’anno. Poi, se le cose non cambiano, passeremo all’azione». Marco Abate, assessore provinciale ai Trasporti, ieri è calato a Torino insieme ai pendolari per parlare coi dirigenti di Trenitalia. Il summit, fissato venerdì scorso, non poteva cadere meglio: sulle linee locali è stata una settimana d’inferno, a base di treni soppressi, partiti in ritardo o con qualche vagone in meno. Ieri Carlo Pino e Aldo Pavanello, responsabili di Trenitalia per il Piemonte, hanno risposto per due ore alle domande e ai rimbrotti dei pendolari, e alla fine dell’incontro i biellesi sono concordi: alle Fs si concede una «fiducia a tempo», e si consegna un ultimatum. Se a gennaio non si cambia marcia, scatteranno le proteste. Pino e Pavanello hanno spiegato che i disagi di lunedì sono nati dalla somma di tre cose: il debutto del nuovo orario, lo sciopero e un guaio al sistema informatico, che non funziona molto bene. I pendolari (Alessandra Morino, Massimo Argentero e Fabio Pirola) hanno presentato un memoriale d’accusa con più di 20 punti: «Più o meno sono le cose di sempre - spiega Alessandra Morino -. Ad esempio io ho insistito sulla carenza d’informazione: l’altra sera, quando hanno soppresso il diretto da Torino, il personale della stazione ne sapeva quanto noi». Proprio il diretto delle 18,30, secondo un tam tam sotterraneo, potrebbe essere anticipato alle 18,10, diventando così inutile per chi esce dal lavoro alle 18: «Abbiamo fatto presente che, se ciò accadrà, ci sarà una mezza rivolta popolare», aggiunge Alessandra Morino. Fabio Pirola dice che sono state due ore di confronto serrato: «Ci hanno chiesto una settimana di tempo perché si assesti il nuovo orario. Per noi va bene, ma sia chiaro che non abbassiamo la guardia». Argentero aspetta di «vedere i fatti»: «Io ho sollevato soprattutto il problema di alcune norme vessatorie, e da parte di Trenitalia c’è stata una certa apertura. E’ positivo il fatto che si possa parlare, ma bisogna vedere se poi arrivano i risultati». L’assessore Abate, sull’onda dell’esasperazione, lunedì aveva minacciato addirittura di occupare i binari alla stazione di Santhià. Ora è meno truce, ma ugualmente determinato: «Posso capire le difficoltà legate al nuovo orario e allo sciopero, ma non altri problemi, come la carenza d’informazione. Noi terremo alta la guardia, e concederemo a Trenitalia la settimana di tempo che ci ha chiesto: che poi, con le feste di mezzo, significa attendere fino alla fine dell’anno. Da parte di Carlo Pino l’impegno non manca, però vogliamo che questo impegno dia i suoi frutti. In caso contrario agiremo: mi sto informando per l’altra iniziativa di cui ho parlato nei giorni scorsi, cioè la denuncia alle Fs per interruzione di pubblico servizio».

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