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Data di pubblicazione:17/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:«Treni a normale velocità»
Testo dell’articolo:In Val Susa avranno le loro ragioni per battersi contro la TAV (treni ad alta velocità), nella «Granda» e, un po’ in tutta Italia, si sente, invece, la necessità di un movimento «No TBV», che si batta contro i «Treni a Troppo Bassa Velocità». I quali sono ormai la regola, come tristemente sanno i pendolari o anche soltanto coloro che leggono i giornali. Se vogliamo volgere la protesta in positivo, per non essere confusi con i soliti disfattisti, i manifestanti potrebbero adottare come slogan «Sì TNV», cioè «Sì ai Treni a Normale Velocità», la quale sarebbe già una grande conquista, visto lo stato di paralisi in cui versa il sistema ferroviario. Con i sindaci «fasciati» alla testa, la moltitudine di cittadini che sicuramente aderirebbe al movimento, accuratamente isolata ogni frangia eversiva, potrebbe manifestare nelle Stazioni, senza pericolo di venir denunciata per blocco del traffico, perché quest’ultimo da un po’ di tempo sulle strade ferrate italiane proprio quasi non esiste. E non sarebbe che un obiettivo minimo, quello di ottenere che i treni viaggino almeno alla velocità media praticata alla metà del secolo scorso, peraltro non risolutivo della totalità dei problemi che affliggono i pendolari. Molti dei quali, un giorno sì e l’altro pure, si presentano all’appuntamento con il treno nelle Stazioni di Cuneo, Fossano, Mondovì, Savigliano, Torino, ecc., per sentirsi dire, senza motivazione alcuna, che il treno è stato soppresso. Il che fa ritenere trattarsi di un atto umanitario di igiene pubblica, del quale i dirigenti delle Ferrovie non desiderano umilmente menar troppo vanto. Infatti in questo modo evitano ai mancati viaggiatori il rischio di essere contagiati da zecche, pulci e pidocchi, indisturbati inquilini dei pochi convogli in circolazione.

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