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Data di pubblicazione:22/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Vercelli
Titolo dell’articolo:Vercelli: è sciopero dell’abbonamento
Testo dell’articolo:In gennaio non presenteranno l’abbonamento al controllore. E a febbraio non rinnoveranno più il mensile: una forma di autorisarcimento «per i danni che Trenitalia continua ad arrecarci». Per i pendolari vercellesi sono i giorni dell’ira. E la cronaca quotidiana, che racconta sempre nuovi disservizi e disagi, acuiti dall’entrata in vigore del nuovo orario, non contribuisce a rasserenare il clima. «Nel solo 2005 - scrive il Comitato pendolari annunciando la protesta - Trenitalia ci ha ‘’derubato’’ di circa quindici giorni lavorativi persi in ritardi dei treni con una cospicua decurtazione del nostro salario». Se lo scontro di Frosinone è l’acuto in negativo, il segnale più drammatico di una situazione, ogni giorno è costellato di episodi difficili. Ieri mattina, scrivono i rappresentanti del Comitato pendolari, a regalare il «buon risveglio» ai viaggiatori sono stati 45 minuti di ritardo sui treni in partenza da Vercelli (per Milano) delle 7,45 e delle 8,01. Il motivo? L’avaria di un treno precedente. Martedì mattino la situazione non era molto diversa: il tabellone della stazione annunciava il treno delle 8,13 per Torino con 45 minuti di ritardo, il convoglio per Milano delle 8,24 con 30 minuti, il treno delle 8,33 per Novara con 35 minuti. Scena tipo della fermata imprevista? Eccola. «Partiamo (da Vercelli, ndr) e dopo circa 5 chilometri ci fermiamo ad osservare da una parte lo splendido panorama delle Alpi illuminate dal sole e dall’altra un magnifico ripetitore con dietro un bel negozio di mobili, si sa mai che qualcuno nell’attesa decida di cambiare arredamento. Dopo venti minuti di attenta osservazione andiamo alla ricerca di un controllore, e chi viaggia sa quanto sia dura trovare un controllore in questi casi...». La sera, al rientro, non va molto meglio. Lunedì sera, l’interregionale delle 18,50 da Torino, è arrivato a Vercelli con 40 minuti di ritardo. «Dopo una romantica sosta al buio alla stazione di San Germano», scrivono i pendolari che non rinunciano almeno al senso dell’umorismo. Da Milano invece, dopo l’annuncio di ritardo (30 minuti) dell’Intercity delle 18,13, «grazie all’accordone stipulato tra Trenitalia e la Regione abbiamo viaggiato tutti vicini vicini sull’Interregionale delle 18,18, stipati come animali». Nei primi giorni di gennaio, sui treni, verranno distribuiti volantini per spiegare la nuova forma di protesta. La prima. «Se necessario - scrivono i pendolari - eserciteremo altre azioni di protesta più incisive».

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