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Data di pubblicazione:22/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Acqui Terme: i pendolari chiedono il «bonus»
Testo dell’articolo:Un «bonus» per i disservizi subiti nel mese di dicembre. A chiederlo a Trenitalia è l’Associazione pendolari dell’Acquese. «I ritardi continui, le soppressioni di treni all’ultimo minuto, la carenza di manutenzione sembrano derivare da una politica di dissuasione occulta a usare il treno, in modo da poter poi dimostrare che c’è poca utenza ed eliminare delle linee - dicono Alfio Zorzan ed Enrico Lagorio, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Associazione -. Se i treni funzionassero meglio, siamo convinti che si rinuncerebbe all’auto. E’ altresì evidente quanto siano importanti per l’Acquese le corrispondenze nelle stazioni di interscambio di Asti e Alessandria e quante volte sono venute a mancare. Come Associazione e come consulenti dell’Osservatorio per il trasporto pubblico chiediamo alle istituzioni una forte presa di posizione perché le linee dell’Acquese non vengano depotenziate, anzi occorre urgentemente rendere a tutti i viaggiatori delle linee cosiddette minori un trasporto adeguato alle esigenze, confortevole, affidabile, sicuro, pulito e soprattutto puntuale. Visti i disagi di dicembre, proponiamo inoltre l’erogazione di un bonus ai pendolari Fs che a gennaio rinnoveranno l’abbonamento». Sul trasporto locale interviene anche Enzo Balza, ex sindaco di Acqui e già dirigente movimento della stazione ferroviaria della città: «Ciò che sta avvenendo da tempo sui nostri treni ha superato ormai ogni limite di decenza. Ritardi, rotture, sporcizia, sostituzioni con autobus. La ferrovia è una realtà complessa ma nel nostro Paese è passata in secondo ordine da quando si è privilegiata l’auto e in nome di questo mezzo si sono compiute tutte le scelte . La Ferrovia non è solo il ‘’pendolare’’, come qualche funzionario ci vuole far credere. La Ferrovia è il migliore mezzo di trasporto delle merci. La galleria della Valle di Susa, il Terzo Valico tra Genova e Alessandria, l’accordo tra Ferrovie e Rivalta Scrivia hanno come fine esclusivamente la movimentazioni delle merci, non il miglioramento del trasporto viaggiatori. In tutto questo frangente non si riesce però a comprendere per quale motivo i sindacati dei ferrovieri non scendono in campo in difesa dei posti di lavoro sempre più a rischio, visto con il taglio delle linee ferroviarie vi sarà anche un taglio dei posti di lavoro».

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