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Data di pubblicazione:22/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:Torino-Milano: pendolari, treno gratis per un mese
Testo dell’articolo:Abbonamento gratuito a gennaio per risarcire i disagi del 2005, l’annus horribilis del trasporto ferroviario. Lo chiedono i pendolari della Torino-Milano, consapevoli che è solo un gesto simbolico: non saranno 78 euro a rifonderli dei disservizi. E per gli altri viaggiatori non c’è nemmeno questa carta da giocare. Ieri sera, un guasto al riscaldamento ha bloccato il treno delle 19,50 diretto a Villa San Giovanni, in Calabria. Alle 21,30, in attesa sui binari, a discutere se farsi rimborsare il biglietto o partire al gelo, c’erano decine di viaggiatori, «vigilati» dalla Polizia ferroviaria. Tra loro, Ilario Cavallo, 37 anni, con il figlio di 3 tre mesi reduce da un’operazione; Antonio Miglienza, di 50, appena operato al cuore, acocmpagnato dalla sorella Maria, di 52. Tutti concordi nella protesta: «È uno schifo, una vergogna». Maurizio Mangetta, 36 anni, punta sull’ironia: «Se questo è il biglietto da visita per le Olimpiadi, andiamo bene...». La richiesta dell’abbonamento gratuito - che verrà inoltrata a Trenitalia stamattina nell’assemblea pubblica organizzata dal Comitato presso il Dopolavoro ferroviario di via Sacchi - può contare sul sostegno della Regione. Dal 12 dicembre, l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, la situazione è precipitata: i problemi si sono aggravati; tra i pendolari monta la protesta, con il rischio che l’ala dura prenda il sopravvento scalzando gli stessi Comitati. Cesare Carbonari, figura simbolo dei pendolari che ogni giorno sferragliano sulla Torino-Milano, è diviso fra la rabbia e la preoccupazione. «Va di male in peggio - spiega -. Treni soppressi, ritardi aumentati fino a 40-50 minuti, locomotori in panne, carrozze fatiscenti... La manutenzione non esiste, o se esiste non è efficace, il materiale rotabile resta obsoleto. Vogliamo sapere se e come Trenitalia intende migliorare il servizio». Perchè i ritardi rappresentano ben più di una scocciatura per chi abita a Torino e bolla il cartellino a Milano. Conferma Carbonari: «Le aziende non ci tutelano più: la maggior parte di noi utilizza le ferie per ammortizzare gli sforamenti di orario». Insomma: dopo anni di promesse mancate, l’esasperazione è al massimo, specie sui ritardi. Al punto che altri fronti, come la scarsa pulizia dei treni, passano in secondo piano. Da qui il doppio appello: a Trenitalia e ai ferrovieri. «Siamo tutti sulla stessa barca e li sosteniamo. - commenta Carbonari - Per questo chiediamo loro di non rivalersi su di noi». Difficile che l’incontro di oggi porti le risposte attese. La Regione conosce la gravità della situazione, riassunta nelle penali inflitte a Trenitalia per i disservizi di quest’anno: circa 6 milioni di euro. «Ma il discorso non può fermarsi alle multe - spiega l’assessore ai Trasporti Daniele Borioli, annunciando il coordinamento sempre più stretto con Liguria e Lombardia -. Oggi si pagano errori di gestione aziendale a livello nazionale uniti alla mancanza di investimenti del governo». Sintomatica, per Borioli, la centralizzazione che ha esautorato le direzioni regionali delle Ferrovie, sottraendole al confronto con gli enti locali. Le proteste per i continui disservizi dei treni sono quotidiane

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