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Data di pubblicazione:23/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:L’assessore ai Trasporti Merlo «Ferrovie, quadro desolante»
Testo dell’articolo:«Un quadro desolante, e non soltanto in Liguria. Trenitalia è allo sbando, non risponde alle richieste di chiarimenti, non ha nemmeno l’educazione di chiedere scusa agli utenti per quanto sta accadendo». A parlare non è un viaggiatore qualsiasi, ma un signore che, per certi versi, su Trenitalia ha una certa voce in capitolo. Luigi Merlo, assessore regionale ligure ai Trasporti, parla al telefono da un taxi nel centro di Roma. Dopo aver partecipato al pre-Cipe che due giorni fa aveva inserito i finanziamenti per il Terzo Valico nella seduta del Cipe in programma ieri, ha scoperto in mattinata che la riunione del Comitato interministeriale, a sorpresa, era stata annullata. «Io sono in contatto con i miei colleghi di molte regioni, a gennaio ci incontreremo per decidere una strategia comune sugli orari, d’altra parte basta sfogliare i giornali di Lazio, Toscana, Lombardia per scoprire che dovunque è lo stesso dramma. In Liguria il problema si avverte di più perché il pendolarismo è più forte ed è più difficile inserire servizi sostitutivi. L’attuale dirigenza di Trenitalia ha sottovalutato la situazione a suo tempo, e ora non è in grado di attivare un piano d’emergenza; forse basterebbe assumere i 50-60 macchinisti e capitreno che mancano, tenere a disposizione qualche locomotore per le sostituzioni in caso di guasto. Tutto questo la direzione regionale della Liguria lo sa benissimo, come me, ma Roma non risponde. D’altra parte non ci sono soldi, il taglio di 4,2 milioni di euro della Finanziaria ha devastato un settore già in bilico perché tutte le risorse sono state dirottate sull’alta velocità. È desolante, ripeto. Molto desolante».
Merlo è sfiduciato, i viaggiatori sono al limite della sopportazione. Affermare che il sistema è vicino al collasso può sembrare allarmismo fino a un certo punto. Ormai non fanno più notizia i disservizi e i disagi, quanto una giornata trascorsa senza ritardi da terzo mondo, treni soppressi, locomotori guasti, comportamenti da parte di Trenitalia incomprensibili ai più (ad esempio, i treni che si fermano in una stazione e, nonostante il semaforo verde, non ripartono). Ieri, stando a Trenitalia, alla Polfer e ai blog dei viaggiatori organizzati visibile su www.comitatotreno.it, la giornata è stata meno drammatica di altre. Certamente meno di quanto è accaduto mercoledì sera a Genova, con ricadute su tutta la rete ligure: «Scene tra il drammatico e il grottesco - racconta Sonia Zarino del coordinamento pendolari Tigullio - con corse da un binario all’altro per salire su treni non segnalati dai tabelloni, che fanno due fermate e poi si bloccano in stazione; passeggeri dirottati su altri treni e che poi, a Recco sono stati costretti a uscire dai finestrini del convogli, fermo in stazione, ma con le porte ermeticamente chiuse».
Da Savona viene segnalato che il regionale 11253, partito ieri mattina quasi in orario, è arrivato a Sampierdarena alle 9,12 con 10 minuti di ritardo: un’inezia rispetto ai 25 minuti fatti registrare, mercoledì sera, dall’11388 diretto a Savona. E sempre mercoledì c’è chi, alla stazione di Sestri Ponente, ha visto passare a tutta velocità, poco prima delle 19 «un treno uguale uguale al regionale per Savona delle 18.38 soppresso. «Ovviamente il treno viaggiava a carrozze spente e completamente vuoto. Quindi - ipotizza il viaggiatore che ha siglato il messaggio-blog - le soppressioni non sono dovute a mancanza di materiale o a problemi del Vacma, ma è una precisa scelta delle Fs creare una situazione di disservizio come quella vissuta ieri e nei giorni precedenti». Intanto un consigliere regionale, il diessino savonese Nino Miceli, ha presentato un’interrogazione al presidente Burlando per sottolineare la situazione del Ponente e invitarlo a pretendere da Trenitalia il ripristino di almeno due interregionali, uno alla mattina e un pomeriggio, sulla tratta Ventimiglia - Milano che fino all’11 dicembre era servita da 7 interregionali «in salita» e altrettanti «in discesa». Con il nuovo orario di Trenitalia questa tratta è servita solo da Intercity perché gli interregionali percorrono solo la linea Genova-Milano e viceversa. «Intercity che, peraltro - aggiunge Miceli - non effettuano più fermate in importanti stazioni della Provincia di Savona come Loano, Pietra Ligure e Varazze, nonostante il ruolo turistico di queste località anche nel periodo invernale, specie in riferimento al soggiorno di anziani».
Nel frattempo la Polfer di Genova, che come Compartimento ha competenza su tutta la Liguria, continua a raccogliere esposti e denunce di viaggiatori. Su un primo dossier, come spiega il dirigente Salvatore Genova, è stata già inoltrata alla Procura un’informativa che raccoglie oltre duecento denunce relative alle soppressioni di treni durante la protesta dei macchinisti per il pedale Vacma. «Abbiamo acquisito dalle polizie ferroviarie tedesche e francesi la documentazione sui Vacma utilizzati in quelle nazioni, che saranno trasmesse ai periti che dovranno valutare se la protesta dei macchinisti era giustificata oppure no. Siamo anche in grado di identificare i dipendenti che hanno attuato la protesta contestata dai passeggeri, ma toccherà alla procura valutare se ipotizzare o meno il reato di interruzione di pubblico servizio».

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