<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:25/12/2005
Fonte:Repubblica.it
Titolo dell’articolo:Fs, storie di ordinario disservizio fra wc sporchi e treni scomparsi
Testo dell’articolo:VIAGGIARE in treno, in Italia, sta diventando sempre più difficile. Sono centinaia le e-mail arrivate in poche ore con storie di ordinario disservizio. Dopo l'articolo di Repubblica, moltissimi lettori di Repubblica. it hanno risposto al nostro appello e hanno messo mano al computer per raccontarci le loro esperienze quotidiane. Ne emerge un quadro desolante, dal quale non si salva nessun treno: Eurostar, a lunga percorrenza, interregionali, intercity o i locali. Tutti puntualmente in ritardo, soppressi, sporchi o semplicemente scomparsi.


L'odissea del viaggio verso sud. Annalisa Pascarella segnala problemi già dalla giornata di mercoledì. "Arrivo in stazione centrale a Milano alle 14, alle 14.30 doveva partire la famosa "Freccia del sud" o meglio dire "feccia del sud". Arrivo e scopro che sono state soppresse 3 carrozze con regolare prenotazione, io avevo il posto in una di queste e come me almeno duecento persone. E' stato il caos totale. Alcuni hanno trovato posto, altri son dovuti partire coi pullman. E in tutto il tragitto Milano-Messina non si è visto un controllore

"Vi scrivo per segnalarvi i disservizi di Trenitalia sui treni che vanno verso la Sicilia", scrive Angelo Fabio Mulone che riporta due esperienze: "Il treno Torino Porta Nuova-Palermo C. le/Siracusa C. le (del 26 Ottobre 2005) soppresso, causa zecche, però i biglietti, con prenotazioni di cuccette, sono stati venduti ugualmente e nessuno ha mai provveduto ad avvertire i passeggeri". E poi ancora il Roma Termini-Palermo C. le/Siracusa C. le (del 21 Dicembre 2005), dove "i passeggeri, si sono ritrovati con una prenotazione del posto inutile, dato che mancano numeri di posto e la cosa ancora più comica è stato il vedere che in alcune prenotazioni la stessa carrozza era segnata, contemporaneamente, come diretta a Palermo e a Siracusa".

Prenotazioni multiple. Sono molti i casi segnalati di prenotazioni multiple: "Mercoledì 21 sul treno Roma-Palermo delle 18, i viaggiatori che si trovavano con posti e cuccette prenotate non hanno avuto il diritto di sedersi - scrive uno sfortunato studente -. In una carrozza, la cinque, per 60 viaggiatori in realtà ce ne erano 200 e tutti prenotati! Vicino a Villa San Giovanni c'è stato addirittura detto che la carrozza andava a Siracusa e che quindi dovevamo cambiare, anche se era prenotata e nel biglietto espressamente scritto carrozza 5".

Altro che Tav. Naturalmente in molti ironizzano, o si indignano, quando sentono parlare di Tav: "In Lucania Tav si legge Tal "Treno ad andamento lento" - scrive con amaro umorismo Filomena Rosa -. Andamento lento. Ma così lento, che quando arriva a Baragiano, tra Salerno e Potenza, pendenza del 25 per cento, anche se è un Intercity, come il Roma-Taranto 35071 del 5 dicembre scorso, non ce la fa. E rimane lì, fermo in salita. E, come il Cristo di Carlo Levi anche il treno s'è fermato. Un po' più giù di Eboli, però".

"Il problema del sovraffollamento c'è da una vita, - scrive un lettore - ma la protesta del venerdì dei viaggiatori della linea Roma-Napoli è sempre rimasta inascoltata o nascosta, eppure si viaggia stipati come bestie e pure gratis visto che non riesce nemmeno a passare il personale delle ferrovie per controllare il biglietto! Ogni fine settimana lo stesso inferno e non si capisce perché da un lato si parli alla Tav di qua e Tav di là e dall'altro non si ascolti la povera gente che di 'pendolariato' vive!".

I pendolari. Chi il treno è costretto a prenderlo quotidianamente, si ritrova a dover affrontare, oltre alla fatica degli spostamenti, anche lo stress di liti continue: "Nella tratta Milano-Venezia ultimamente, c'è una continua soppressione di carrozze - scrive Sebastiano -, che poi conducono a "liti" per i posti prenotati, e capotreni imbarazzati che giustificano la soppressione annunciando "problemi tecnici".

E Paolo Butera, "un lavoratore pendolare sulla linea Carrara Milano", avanza un sospetto: "la mia impressione e che le Ferrovie italiane siano interessate solo alle linee veloci e ad una linea merci che aprirà, se tutto va bene, nel 2018. Ritengo che le nostre ferrovie non vogliano offrire un servizio alternativo alla macchina peraltro molto più costoso".

Buoni propositi. C'è anche chi si trova a dover fare i conti con la doppia veste (e i doppi problemi) del pendolare e del viaggiatore "di lunga percorrenza
". E allora cosa fare? Al signor Andrea Sansò è venuta un'idea: "Segnarmi su un bel quadernino, da spedire a Trenitalia nel dicembre 2006, i giorni e le ore in cui prendo i treni e tutti gli inconvenienti e i disagi patiti. Non servirà a granché, ma se tutti lo fanno forse si riesce a fare massa critica e ad evitare un paventato e del tutto ingiustificato, aumento dei biglietti".

Treni fantasma. Un "architetto di Genova", racconta di un viaggio avrebbe dovuto compiere un paio di domeniche fa: "Dovevamo andare, io e la mia fidanzata, ad Arquata Scrivia. Saliamo sul treno per Milano delle 13.17 e ci sediamo fiduciosi. Alle 13.45, visto che di partire non se ne parlava proprio, insieme ad altri passeggeri abbiamo cominciato a cercare qualche anima pia che ci dicesse qualcosa. Dopo averne trovata una (con difficoltà) alla fine ci hanno detto che mancava il locomotore!".

Veronica frequenta a Milano una università di comunicazione e da esperta del settore, è rimasta colpita dai "problemi di comunicazione di Trenitalia". "Domenica 11 dicembre ho preso l'interregionale da Modena per Piacenza - racconta -, il tabellone elettronico segnalava solo questo interregionale e qualche intercity per Milano in ritardo di ore". Ma a Parma una sgradita sorpresa: "Un controllore mi ha spiegato che non esistevano più interregionali che fanno la tratta Milano-Modena!".

"Due giorni fa ho preso l'intercity Roma-Taranto delle 7.27 - aggiunge un lettore -. Arrivato al binario scopro che la carrozza dove avevo prenotato non c'era. La cosa "curiosa" è che il capotreno non era in possesso di una lista contenente i cambi di prenotazione per coloro che avevano prenotato in quella carrozza, perché nemmeno lui sapeva che non ci sarebbe stata. Non solo, ma alcuni "frequentatori abituali" del treno, sostenevano che la carrozza 7, pur essendo un treno a prenotazione obbligatoria, manca praticamente tutti giorni e che chi dovrebbe viaggiarci è costretto a stare in corridoio!".

Dal treno all'aereo. I problemi di ritardi sono distribuiti su tutte le tratte, compresa la Roma-Fiumicino aeroporto. "L'11 dicembre è entrato in vigore l'orario invernale e la linea, in precedenza molto affidabile per puntualità e regolarità del servizio, è diventata l'esatto contrario, con ritardi, anche di 45 minuti su un tempo di percorrenza di nemmeno 30 minuti e numerose sono le corse annullate" sottolinea il signor Lorenzo Castagnani.

Mete sconosciute e viaggi pulp. Nel caos delle Ferrovie capita anche di salire sull'intercity Bologna-Roma, partire con un'ora di ritardo di ritardo puntando verso nord, "alla stazione di Castelmaggiore - racconta un lettore - che si trova appunto a nord di Bologna e tutto questo nella più completa disinformazione, dopo mezz'ora fermi il treno è ripartito ed ha cominciato finalmente la sua tratta esatta. Alla fine il treno portò due ore di ritardo".

Sempre lo stesso lettore racconta di viaggi fino a Milano seduto in un bagno sporchissimo e pieno di valigie o in piedi "tenendo con la schiena la porta scorrevole che divide i vagoni senza nemmeno il posto per poggiare i piedi". Il tutto sempre accompagnato da ampi ritardi.

Orario creativo. Da parte di un altro lettore, Luca, arriva un esempio che potremmo definire di 'orario creativo': "Siccome il regionale delle ore 17 da Bologna a Prato arrivava sempre con 20 minuti di ritardo, con il nuovo orario hanno pensato bene di cambiare l'orario di arrivo aumentando il tempo di percorrenza di 20 minuti! Ora sì che arriva solo con qualche minuto di ritardo e le FS non debbono più pagare penali".

Il problema sicurezza. "Chi è delegato ad occuparsi della sicurezza dei passeggeri?", si domanda Pia Russo. "Una volta i macchinisti erano due e il capotreno era una presenza per i passeggeri e no
n solo relativamente al controllo dei biglietti. Adesso il macchinista è uno e il capotreno è in macchina: è suo compito per motivi di sicurezza controllare insieme al macchinista la segnaletica. Non passa mai nei vagoni. E la sera, quando il treno è praticamente vuoto e spesso si è soli nei vagoni. La polfer non si vede. Ho paura".

Diretti negati. "La linea diretta Bologna-Genova è stata abolita da Dicembre 2005 - ci informa Laura - Vi pare che un nodo importante come Bologna non sia collegato direttamente con Genova e viceversa? (Ora ci vogliono 4 ore, oppure si cambia a Voghera o a Milano Centrale! Comodo!) Per non parlare dello stato delle carrozze che sono veramente fatiscenti e sporche".

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it