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Data di pubblicazione:27/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Protesta pendolari della Torino-Savona: non esibiranno al personale Fs il documento di viaggio
Testo dell’articolo:«Ribellione simbolica Il nostro è un invito a non mostrare il ticket Diverso viaggiare gratis»
CUNEO - Treni a rilento, coincidenze saltate (è il caso del Fossano-Cuneo che ieri nell’ora di pranzo è partito senza aspettare il To-Sv delle 12,35, lasciando molti passeggeri «a piedi»), convogli soppressi anche nei giorni di Natale: contro i disservizi di Trenitalia, spunta l’idea dello «sciopero dell’abbonamento». «È una ribellione simbolica - chiariscono dal Comitato della Torino-Savona, che promuove in provincia di Cuneo la protesta, indetta da numerose associazioni del Nord-Ovest -. Non è un invito a non pagare il biglietto, ma a non mostrarlo». Per attirare l’attenzione sui disagi degli utenti, da gennaio, i viaggiatori rifiuteranno di presentare il foglio di viaggio vidimato e di fornire dati personali per la compilazione dell’eventuale multa da parte del capotreno. Il movimento ha diffuso un volantino che spiega nei dettagli come attuare la protesta. «Alla richiesta del biglietto da parte del controllore - si legge nel documento -, il viaggiatore finge di averlo dimenticato. Il ferroviere redigerà il verbale previsto per chi si trova sul treno e non ha pagato la corsa. Quando la multa sarà completata, si ricercherà il biglietto che, a questo punto, verrà ritrovato. Esibendolo, il verbale dovrà essere annullato». Secondo il vademecum dei «disobbedienti»: «Ognuno è personalmente responsabile della propria azione di protesta, ma è preferibile evitare di sparpagliarsi lungo tutta la lunghezza del convoglio». L’appello è a «fare gruppo per ridurre al minimo la possibilità d’incappare in contravvenzioni». Un consiglio: «Meglio fermarsi tutti nella carrozza di testa, per dare vita a una vera e propria “massa critica”». Fra i motivi dell’insoddisfazione di chi viaggia c’è anche la «totale mancanza di informazioni in Stazione». E i tempi di percorrenza, giudicati troppo alti. Sulla Torino-Savona, ad esempio, sono aumentati in media del 25 per cento: negli Anni ’50 da Mondovì a Torino si impiegavano 20 minuti in meno. L’elenco dei disservizi recenti è si allunga ogni mattina. Sabato, vigilia di Natale, sono stati soppressi due treni tra Carmagnola e Bra; il 4509 da Porta Nuova è giunto a Bra con 17 minuti di ritardo; il 4512 al Lingotto 25 minuti fuori orario come il 10171 Torino-Savona. La settimana precedente, tra San Benigno a Cuneo e Centallo un treno aveva tranciato un cavo d’alimentazione provocando la chiusura della linea per cinque ore. Venerdì scorso, ritardi di 18 minuti hanno interessato il Bra-Torino 10260, 25 minuti sul 10214 Limone-Porta Nuova, e 17 per chi ha viaggiato sul 10180 Savona-Torino. Sono state cancellate cinque corse da Bra a Carmagnola e ritorno (4523, 4526, 4527, 4528 e 4532). È stato annullato anche il 10187 Torino-Savona, insieme al 4529 Torino-Bra. «Prima dei nuovi orari – denunciano i passeggeri della Liguria - era previsto come “diretto” il “treno della neve” tra Genova e Limone. Ora occorre cambiare a Savona e Fossano».

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