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Data di pubblicazione:29/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Il dicembre nero dei pendolari Fs: un mese di ritardi, cancellazioni, treni senza riscaldamento
Testo dell’articolo:CUNEO - «Sotto l’albero» hanno trovato ancora treni soppressi e ritardi. Natale è passato ma per i pendolari cuneesi non è ancora terminato il mese forse più nero per chi, come loro, ogni giorno viaggia in treno per andare al lavoro. L’ultima «odissea» l’hanno vissuta martedì sera i passeggeri in partenza alle 17,35 da Torino diretti a Cuneo: la motrice si è guastata poco dopo il capoluogo regionale, per tornare a casa hanno impiegato il doppio del tempo previsto, 2 ore e 10 minuti. Laura Genovesio, di Caraglio, era su quel convoglio. Racconta: «Al Lingotto è arrivato 20 minuti in ritardo. Chi era a bordo sosteneva che c’erano già stati problemi tecnici a Porta Nuova. Sui binari, si è viaggiato a strattoni per alcuni chilometri, a passo d’uomo fino a Moncalieri dove i vagoni si sono fermati tra il ponte sul Po e la stazione. La fermata non era prevista. E’ mancato il riscaldamento, negli scompartimenti la luce andava e veniva. I ferrovieri hanno tentato di rimettere in moto il locomotore che però si è definitivamente guastato».
Nessuno ha avvertito gli utenti dell’avaria, qualcuno è sceso e ha preso il pullman per Trofarello. «Improvvisamente – prosegue la pendolare – il capotreno ci ha detto di scendere e di proseguire su un’altra corsa senza però specificare quale. L’altoparlante della stazione ha annunciato l’arrivo di un treno per Savona in ritardo di mezzora. Abbiamo atteso altri dieci minuti al gelo, quindi siamo saliti in carrozza. Ma a Fossano non era stato allestito alcun pullman sostitutivo per chi doveva recarsi a Cuneo. Così, abbiamo aspettato che transitasse il successivo Torino-Cuneo. Alle 19,45 eravamo a Centallo». In serata, le ferrovie annunciavano la corsa in ritardo di 67 minuti, negando però la soppressione. Disagi simili si erano verificati giovedì scorso. Il treno delle 19 da Torino viaggiava 30 minuti fuori orario; a Fossano, la coincidenza alle 20 per Cuneo non aveva atteso i viaggiatori, costretti a ripiegare su un altro convoglio.
Nei guai anche i pendolari delle tratte albesi. «Quando termineranno i lavori sulla Cavallermaggiore-Alba – dice Andrea Sacco, di Bra -, chiediamo a Trenitalia di non far entrare in vigore le nuove tabelle e di prolungare fino a giugno l’orario attuale». Gli utenti chiedono di migliorare la formazione del personale a bordo delle carrozze e nelle biglietterie. E la trasparenza, con il ripristino della visibilità del servizio di informazioni sulla marcia dei treni accessibili in tempo reale (il cosiddetto «Mercurio»). E poi: «Meno incontri e più fatti concreti. È inutile fare una riunione al mese con i comitati di viaggiatori se poi per andare da Alba a Torino si impiega sempre oltre un’ora e mezza».

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