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Data di pubblicazione:29/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:È possibile avviare azioni giudiziarie
Testo dell’articolo:Ormai si è andati non solo oltre il tollerabile, ma al di là della più miserabile decenza. Non funziona più nulla, nessuno sa più nulla, le informazioni mancano o sono sbagliate, il caos regna sovrano. Le dichiarazioni degli amministratori responsabili di Trenitalia sono, come la sua pubblicità, ridicole ed ingannevoli, sempre comunque offensive delle fatiche dei lavoratori e dell’ansia degli studenti. Pendolare è ormai sinonimo di gregge deportato, in balia del capriccio del caso gestito dagli incubi arrugginiti delle rotaie. Particolarmente fertili questi ultimi sulla linea Torino-Savona, Torino-Cuneo, dove i disguidi ed i disagi si susseguono con fantasiosa, imprevedibile frequenza. Indicare i singoli episodi di disfunzione è inutile oltre che noioso; è sufficiente un frettoloso riscontro degli ultimi giorni. I fatti, per la loro ricorrenza, non hanno più neppure la parvenza della giustificazione del caso fortuito; integrano ormai perfettamente gli estremi oggettivi e soggettivi dell’illecito (di rilevanza penale - interruzione di un pubblico servizio, violazione delle norme infortunistiche - e civile - lesione di diritti soggettivi ed inadempienze contrattuali). Sussiste, dunque, più di un titolo giuridico per attivare la lenta, ma ancora mobile macchina giudiziaria e per destare dal torpore della rassegnazione i tanti frustrati pendolari con cui ormai solidarizzano apertamente i non pochi umiliati ferrovieri di buona volontà. Giancarlo Ferrero

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