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Data di pubblicazione:29/12/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Scontro sul risarcimento ai pendolari
Testo dell’articolo:L’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli annuncia un mese di abbonamento gratuito (a febbraio) per i pendolari traditi dai treni in ritardo. Ma appena ricevuta notizia dell’annuncio dell’Amministrazione, Trenitalia frena. Tramite agenzia di stampa. «Il rimborso non è ancora stato oggetto di confronto» è la nota diffusa in serata, a spegnere l’entusiasmo dei pendolari. Per loro, era già una certezza il mese di abbonamento gratuito nell’eventualità che i ritardi di dicembre sulle linee regionali del Piemonte si fossero ripetuti anche a gennaio. In realtà, la novità, valida per il mese di febbraio e ancora da formalizzare con Trenitalia, è stata annunciata in giunta dall’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli nella conferenza stampa di fine anno. Obiettivo: risarcire i pendolari, più o meno rappresentati dai battaglieri Comitati spontanei fioriti sulle linee ferroviarie, utilizzando una parte delle sanzioni applicate dalla Regione a Trenitalia per l’inosservanza del contratto di servizio. Laconica la replica dell’azienda, affidata ad un brevissimo comunicato: «Trenitalia si dichiara fin d’oggi disponibile a un dialogo con la Regione per discutere delle modalità dell’eventuale rimborso che non è stato ancora oggetto di confronto». I pendolari, invece, incassano il successo. «Peccato che per vedersi riconoscere un diritto si debba scendere sul sentiero di guerra - commenta Cesare Carbonari, leader del Comitato sulla Torino-Milano -. La gente merita di essere trattata con dignità. Qualcuno dovrà dire perchè siamo arrivati a questo punto». A rendere la gravità della situazione, l’entità complessiva delle penali applicate alle Ferrovie: circa sei milioni di euro da gennaio 2005. Da qui la richiesta dei pendolari affinché il loro piccolo calvario quotidiano - fatto di ritardi a ripetizione, soppressioni di treni senza preavviso e carrozze poco accoglienti - venisse riconosciuto. Ora la Regione Piemonte dà un segno tangibile di attenzione agli interessati, parliamo di decine di migliaia di persone, «considerati i notevoli disagi subiti dall’utenza durante il mese di dicembre, anche in concomitanza con l’avvio del orario invernale». In pratica, per tutto il mese di febbraio, l’abbonamento è gratuito. «Per ragioni di tempo - spiega Borioli - non è stato possibile attivare le procedure per il rimborso già a gennaio, ma nel primo mese del 2006 gli abbonati regionali godranno di un bonus del 25% per le tariffe regionali e dell’8% per l’abbonamento “Formula”». Il senso è quello di una svolta che, anche in Piemonte, sancisce l’avvicinamento della Regione alle posizioni dei pendolari, mentre aumenta la distanza con le Ferrovie. Del resto anche ieri l’assessore non ha avuto peli sulla lingua nel fotografare la situazione: «Mi sembra il minimo per risarcire gli utenti dei moltissimi disagi affrontati, fermo restando che per la Regione l’obiettivo è quello di migliorare la qualità del servizio e soprattutto di evitare che si ripetano i disastri di queste settimane». Sotto quest’aspetto il nuovo contratto di servizio, «molto più rigoroso», può costituire un’utile base di partenza. «Ma è evidente - rincara Borioli - che l’intervento regionale non potrà supplire all’assoluto abbandono che in questi anni ha contraddistinto l’azione del governo nei confronti del trasporto regionale e interregionale». Non a caso il Piemonte - insieme a Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana -, ha promosso un coordinamento delle Regioni «volto a fare pressione sui livelli centrali per ottenere una rapida e incisiva inversione di rotta». Non a caso anche la nostra Regione si sta attrezzando per prendere l’iniziativa su altri fronti: dall’apertura di un contenzioso con Trenitalia sulla consistenza del materiale rotabile destinato alle singole Regioni («vogliamo sapere esattamente di quali mezzi può disporre il Piemonte») all’elaborazione di meccanismi di gara articolati su piccoli lotti territoriali così da favorire la candidatura di concorrenti più piccoli nella gestione dei vari servizi. Nella stessa ottica va letta la decisione d
i mettere in piedi una società incaricata di costituire un parco rotabile di proprietà pubblica, da mettere a gara quando altri si faranno avanti. Obiettivo: emanciparsi gradualmente dal «gigantismo» di Trenitalia, stuzzicando l’appetito di eventuali «competitors».


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