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Data di pubblicazione:30/12/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Borioli: Trenitalia deve soltanto vergognarsi
Testo dell’articolo:«Chiariamo subito un punto: con Trenitalia non dobbiamo contrattare un bel niente, la Regione è libera di investire le sue risorse come crede». Parola dell’assessore Daniele Borioli (Trasporti), che risponde per le rime ai vertici dell’azienda in una giornata di ordinaria confusione alla voce «Ferrovie»: mentre Forza Italia chiede in Provincia l’audizione di Trenitalia e a Palazzo Lascaris un consiglio straordinario che chiarisca la questione dei rimborsi, il Comitato della Torino-Milano sollecita per gennaio un bonus unificato in percentuale a beneficio di tutti i pendolari. Ma a surriscaldare i rapporti con la Regione è soprattutto il comunicato emesso dall’azienda mercoledì sera, poche ore dopo che lo stesso Borioli aveva annunciato la decisione di rendere gratuito l’abbonamento per febbraio ai pendolari che utilizzano le linee regionali: «Trenitalia si dichiara fin da oggi disponibile a un dialogo con la Regione per discutere delle modalità dell’eventuale rimborso che non è stato ancora oggetto di confronto». Poche righe che hanno il sapore di una smentita.


Allora assessore, come la mettiamo? I pendolari non ci capiscono più niente.

«Sono allibito. Il confronto l’abbiamo avuto con la Direzione regionale di Trenitalia, che si è mostrata favorevole alla nostra proposta. Evidentemente mancava ancora il timbro da Roma: un’altra dimostrazione di come il processo di accentramento aziendale entri in conflitto con le competenze affidate alle Regioni anche in materia di trasporto ferroviario, e più in generale dei meccanismi farraginosi che condizionano le Ferrovie».

Resta la domanda: i pendolari possono contare sull’abbonamento gratuito per febbraio?

«Certo. Non ci serve l’ok da Trenitalia: da gennaio a settembre abbiamo già applicato all’azienda penali per circa 6 milioni, escluse quelle non ancora contabilizzate nell’ultimo trimestre».

Voi fate i vostri conti, Trenitalia i suoi. Non è forse vero che su questa cifra dovrete confrontarvi in vista del rinnovo del contratto di servizio?

«Storie. I 6 milioni di cui parlo sono stati calcolati e riconosciuti dal Comitato paritetico partecipato dalla Regione e dall’azienda: quindi non si discutono. Non solo. Per rimborsare i pendolari a febbraio calcoliamo di utilizzare circa due milioni: quindi stiamo ampiamente nei margini. In ogni caso, è finita l’epoca degli equivoci».

Cosa intende dire?

«Finora gran parte dei soldi detratti a Trenitalia sotto forma di multe venivano investiti nel rinnovo del materiale rotabile utilizzato dall’azienda. In pratica, la Regione restituiva con una mano quello che toglieva con l’altra. Ora basta. Una parte consistente di queste somme verrà investita per rimborsare i pendolari dei disagi, con l’auspicio che la situazione migliori. La Regione non intende fare da stampella alle Ferrovie».

Come vi regolerete per febbraio?

«Dipende se Trenitalia collabora o no. La soluzione più facile è non far pagare i pendolari in possesso dell’abbonamento di gennaio. Altrimenti sarà la Regione a rimborsarli della cifra che verseranno».

Impegno non da poco...

«Nel secondo caso prenderemo atto che da parte delle Ferrovie non c’è la minima disponibilità. Ma allora la musica cambia».

In che senso?

«Verrà meno qualsiasi collaborazione da parte nostra. Tutti dobbiamo rispondere ad aspetti legali e amministrativi: fa fede la denuncia già presentata dalla Regione Liguria contro Trenitalia».

Suona come un avvertimento.

«La verità è che Trenitalia, invece di mettersi a fare distinguo tramite i comunicati, dovrebbe chiedere scusa. Un’azienda che vive con i soldi dei contribuenti non può permettersi uscite simili, né di trattare la clientela in questo modo. Invece sono trascorse settimane senza che nessuno da Roma si prendesse il disturbo di fare ammenda. Cosa deve ancora accadere sulle Ferrovie italiane perché si decida di unire le forze e lavorare tutti insieme? Parliamo di un disservizio sistematico, che negli ultimi tempi ha raggiunto picchi grotteschi. Ma c’è un’altra cosa che mi sconcerta».

Dica.

«Dopo tutto quel che è accaduto, l’azienda avrebbe dovuto proporre spontaneamente l’abbonamento gratuito per febbraio. Dico: se in pizzeria mi servono una pizza bruciata, e lo faccio notare, come minimo me la rifanno o non me la fanno pagare. Invece senza l’intervento della Regione sarebbe passato tutto sotto silenzio. Lo trovo francamente pazzesco».


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