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Data di pubblicazione:30/12/2005
Fonte:La Stampa edizione di Novara
Titolo dell’articolo:Ferrovie. Dal casalese, al novese, all’acquese la situazione non tende a migliorare: al via denunce?
Testo dell’articolo:ALESSANDRIA - «Dovremmo decidere tutti insieme di non pagare l’abbonamento per un mese intero, ma per condurre un’iniziativa del genere dobbiamo avere le istituzioni, la Regione prima di tutto, dalla nostra parte». Questo il commento di Giuseppe Ariotti, pendolare Casale-Chivasso-Torino davanti a Trenitalia tendenzialmente contraria alla proposta dell’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli di non far pagare l’abbonamento a febbraio per i disservizi dopo l’introduzione del nuovo orario invernale. I problemi intanto persistono. L’altro giorno il treno delle 17,22 da Chivasso per Alessandria era in ritardo di 35 minuti, quello per Milano delle 16,50 di 25: i ritardi sono cronici superando spesso l’ora. Ci sarebbero dunque i presupposti per usufruire del bonus, ma proprio Ariotti, che stipula un abbonamento annuale si è sentito proporre per due mesi di disservizi uno «sconto» di circa 2 euro «che onestamente mi sono rifiutato di ritirare. Mi chiedo perchè le associazioni consumatori e la stessa Regione non si rivolgano a legali per denunciare Trenitalia». Con il passa-parola tra pendolari arrivano notizie anche dalla Alessandria-Asti-Torino, «dove su 12 linee ferroviarie, nonostante i soldi spesi per rifare ponti ferroviari, distrutti dall’alluvione, 8 corse sono state sostituite da bus e solo 4 sono su rotaia. Alla faccia della limitazione dell’inquinamento!» Giuliano Ghirardi, pendolare Casale-Alessandria, sconsolato, ha già rinnovato l’abbonamento di gennaio. «Difficoltà continue a partire dall’incognita di tornare a casa la sera, con un bus delle 19,36, che non sappiamo mai, se sarà presente o no e dove sosta per caricare i passeggeri. Disinformazione completa, come sull’ultima possibilità di rientro costituita dal treno delle 20,40 che raggiunge Vercelli e sosta a Valenza, dove c’è un bus per Casale. Peccato che non lo sappia nessuno». Circa 600 firme raccolte dal Comitato alessandrino di recente costituzione dovrebbero «pesare» in eventuali trattative regionali, per pendolari che di fronte a continui disagi si arrampicano su dai muri per risparmiare, giustamente, qualche euro sull’abbonamento mensile, individuando tratte insolite di percorrenza. Pessimista Alfio Zorzan dei pendolari dell’Acquese: «Per regolamento le Ferrovie non concedono bonus a chi ha un abbonamento interregionale. I pendolari che vanno fuori regione rischiano di non ottenere niente, lo avranno soltanto quelli che si muovo all’interno della stessa regione. Ma è ingiusto. Di questo e di altri temi si parlerà nell’assemblea che terremo a palazzo Robellini il 27 gennaio». Il presidente dell’Associazione pendolari novesi, Riccardo Leardi, apprezza l’iniziativa dell’assessorato regionale ai Trasporti: «La proposta dell’abbonamento gratuito a febbraio è un primo atto concreto, una prima presa di posizione da parte di chi rappresenta i cittadini. Spesso in passato ci siamo lamentati della latitanza delle amministrazioni pubbliche. Ne attendiamo altre, per esempio, come ha fatto la regione Liguria, un esposto alla magistratura per i disservizi. Però se fosse accolta la proposta di Borioli, resterebbero “fregati” quelli che hanno l’abbonamento annuale: per loro si potrebbe studiare la proroga gratuita un mese dell’abbonamento. Nella nostra assemblea il 13 gennaio, decideremo quali iniziative prendere».


Di fronte al generale persistente disservizio delle ferrovie anche i pendolari della linea Ovada-Alessandria, hanno costituito un Comitato al quale hanno già aderito un nutrito gruppo di viaggiatori che abitualmente o sporadicamente utilizzano il treno su quel tratto. Della costituzione sono stati informati: la Direzione Trasporti della Regione, la Direzione Trasporti della Provincia e l’Assessorato ai Trasporti del Comune di Ovada. Lo scopo del Comitato, come si legge nell’atto costitutivo, è soprattutto quello di rappresentare un punto di riferimento per gli utenti della linea e consentire ai fruitori del servizio di far valere i propri diritti esponendo i problemi agli interlocutori che hanno la responsabilità di risolverli. Com’è risaputo anche su questa linea c’è stato in questi ultimi anni un susseguirsi di disservizi che gli utenti hanno dovuto sopportare, determinati, fra l’altro, dalla soppressione improvvisa di convogli, da situazioni di confusione causate dal servizio integrato con gli autobus. Unico provvedimento positivo è stata la riattivazione di alcune corse nei giorni festivi, dopo che da diversi anni non esisteva nessun collegamento con il capoluogo provinciale.

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