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Data di pubblicazione:30/12/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:In treno, disavventura quotidiana
Testo dell’articolo:Per loro Trenitalia è diventata Frenitalia, l’Eurostar che li dovrebbe accogliere nei casi estremi si è trasformato in Vuotostar. Non è però soltanto verbale la battaglia dei pendolari piemontesi, in buona parte scettici sulla soluzione dell’abbonamento gratuito per febbraio che la Regione sta cercando di strappare a Trenitalia come risarcimento per un intero mesi di ritardi e convogli soppressi.

La cronaca dei disagi resta quotidiana. Anche se a Biella i viaggiatori si sono imposti una tregua armata dopo l’incontro tra Comitato pendolari, Provincia e vertici di Trenitalia. Una tregua breve però: se a gennaio i viaggiatori si ritroveranno a fare i conti con convogli soppressi all’improvviso o con un carrozza sola anzichè cinque, l’assessore provinciale Marco Abate medita una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

A Novara chi denuncia sono i pendolari. E non soltanto della linea Torino-Milano, dove sui vagoni abbondano anche incuria e sudiciume, tanto da convincere i viaggiatori ad imbracciare la ramazza. È caccia al treno nelle stazioni più piccole, dove non si sa se il convoglio arrivi in ritardo o se sia addirittura partito: succede da due settimane sulla Novara-Arona, a Marano e Bellinzago, dove altoparlanti e display non funzionano, e anche a Oleggio. Sulla Novara-Varallo, nelle stazioni dismesse, il treno in ritardo si aspetta al freddo. E chi viaggia sull’unico binario della Novara-Borgomanero-Domodossola ricorda che a Natale è andato a fuoco un locomotore.

Non va meglio sulla Cuneo-Torino, dove l’altra sera un treno è riuscito a «doppiare» il tempo del tragitto: 2 ore e 10 minuti di viaggio, anzichè l’ora prevista, perchè il locomotore si è rotto a Moncalieri. È invece prevista dall’orario, ma per chi viaggia rasenta il paradosso, l’ora e mezzo di tempo per raggiungere Torino da Alba. I pendolari cuneesi chiedono anche il ritorno al vecchio orario sulla Alba-Bra-Cavallermaggiore, quando i bus sostitutivi torneranno a lasciare il posto ai treni.

Fra gli scettici del bonus ci sono i pendolari vercellesi, che con il loro Comitato hanno lanciato l’idea dello sciopero dell’abbonamento in febbraio. La loro ultima disavventura è l’ospitalità sull’Eurostar del 27 dicembre, alla stazione Centrale di Milano, ottenuta soltanto grazie alla telefonata a Trenitalia del portavoce dei pendolari torinesi, Cesare Carbonari. Ad Alessandria le ultime cronache di ritardi sulla linea per Chivasso parlano di medie tra i 20 e i 40 minuti. E il rientro da Alessandria a Casale, la sera, col bus delle 19,30, è tutt’altro che garantito. I pendolari chiedono l’abbonamento gratuito a febbraio e l’appoggio della Regione.

Cronache di ritardi anche in Val d’Aosta: colpa della linea a binario unico e non elettrificata da Chivasso in su, che unisce Torino ad Aosta. Basta un piccolo inconveniente, anche una mucca sui binari, per bloccare tutta la linea. E la situazione non cambierà con i tre nuovi treni «Minuetto» che Trenitalia ha promesso per il 2006.

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