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Data di pubblicazione:03/01/2006
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Ponente Ligure, un’assemblea di sindaci contro il nuovo orario
Testo dell’articolo:SAVONA - Sindaci della Riviera in rivolta contro l’adozione del nuovo orario ferroviario. La soppressione dei treni interregionali che collegavano molte località del Ponente ligure alle principali città del Nord - che ha causato negli ultimi mesi pesanti disagi ai pendolari e influito negativamente sull’industria turistica - ha indotto il primo cittadino di Loano, Angelo Vaccarezza, e il vice presidente nazionale dell’Assoutenti, Gianluigi Taboga, a convocare per il 9 gennaio una riunione dei sindaci di undici città della Riviera «per concordare azioni di protesta comuni». «I treni sono pochi, cari e sporchi - spiega Vaccarezza - ho invitato all’incontro i colleghi del comprensorio che va da Finale ad Albenga, e le comunità montane Ingauna e Pollupice. Ai miei colleghi proporrò di riunire contemporaneamente tutti i consigli comunali per dar più forza alla nostra protesta. Il problema riguarda tutti i cittadini, a iniziare dai pendolari. Il danno che la soppressione degli interregionali sta arrecando all’industria turistica del Ponente è grave. I nostri ospiti erano abituati a raggiungere in treno, direttamente dalle città del Nord, le località di villeggiatura. Ora sono costretti a prendere gli intercity, che costano di più, e a cambiare treno a Genova o a Savona. Per fare un esempio: con l’interregionale il biglietto da Pavia a Loano costava 7 euro, con l’intercity si paga il doppio». Dice il presidente dell’Unione provinciale albergatori, Angelo Galtieri: «È auspicabile una nuova sensibilità per un settore importante come quello turistico, anche in considerazione del fatto che oltre seicento strutture ricettive della provincia di Savona necessitano di collegamenti costanti con l’area del nord Europa. Viste le conseguenze economiche causate da questi disservizi, siamo costretti a chiedere una rettifica del nuovo orario ferroviario». Aggiunge Gianluigi Taboga, vice presidente nazionale dell’Assoutenti: «Com’è possibile lasciare un comprensorio come questo, undici Comuni, senza un adeguato servizio ferroviario? Un comprensorio che conta quarantamila seconde case, un porto per 1200 barche e il secondo ospedale della Liguria? Riceviamo una quantità enorme di lamentele, sia da parte dei viaggiatori sia da parte degli operatori turistici, che già riscontrano un danno non quantificabile ma di notevole entità». I disagi causati dall’adozione del nuovo orario ferroviario sono stati preceduti nei mesi scorsi da problemi di ogni genere: convogli infestati da cimici, zecche e pulci, macchinisti costretti a pigiare ritmicamente su un pedale per «ricordare» al locomotore di essere vivi e vigili. Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha denunciato Trenitalia per interruzione di pubblico servizio dopo la soppressione di mille treni fra luglio e settembre 2005, e di altri 511 nei primi quindici giorni di dicembre.
Il paradosso si è raggiunto a fine 2005, quando si è scoperto che alcune carrozze utilizzate da Trenitalia non possono transitare tra Albenga e Alassio perché non passano in una galleria. Il problema è venuto a galla quando sulla linea è stato immesso un treno con una carrozza a due piani. Ha commentato il sindaco di Alassio, Marco Melgrati: «Da noi ci sono ancora le gallerie, le linee ferroviarie e la stazione costruite da Daniel Hanbury nel primo Novecento». Da un quarto di secolo la tratta Finale-Andora attende il trasferimento e il raddoppio a monte della linea ferroviaria.

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Troppi disservizi: la Riviera contro Trenitalia
La protesta, partita da Loano, coinvolge 12 Comuni del Ponente: un incontro il 9 gennaio

PIETRA L. - Azioni di protesta dei comuni nei confronti di Trenitalia per i pesanti disservizi dovuti all’adozione del nuovo orario ferroviario. A caldeggiarle sono il sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, e il vice presidente nazionale dell’Assoutenti, Gianluigi Taboga, che hanno organizzato a questo scopo, per il 9 gennaio, una riunione dei Comuni del comprensorio e delle due Comunità Montane. Da palazzo Doria è stato spedito ieri un telegramma ai sindaci di Boissano, Balestrino, Toirano, Borghetto, Bardineto, Calizzano, Albenga, Ceriale, Pietra, Borgio Verezzi e Finale, e ai presidenti delle Comunità Montane Ingauna e Pollupice. Punto di partenza dell’incontro sarà il documento firmato da numerose associazioni (Acu, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori) e da comitati spontanei di viaggiatori (abbonati Intercity Genova-Milano, Comitato pendolari Novesi, Comitato-To Treno, Coordinamento pendolari Levante ligure). Al primo punto c’è la richiesta di rivedere l’orario «in modo da non privilegiare gli Intercity a discapito dei treni regionali ed interregionali». «È uno dei nodi cruciali. - dice Vaccarezza - La soppressione degli interregionali danneggia pesantemente l’industria turistica della Riviera. I nostri ospiti sono abituati a raggiungere in treno le varie località del Ponente ligure, con fermate nelle principali stazioni. Ora sono costretti a scendere a Genova o a Savona per prendere le coincidenze regionali. Sono, inoltre, anche fortemente penalizzati dai costi. Per fare un esempio: con l’Interregionale il tragitto Pavia-Loano costava 7 euro, con l’Intercity, costa esattamente il doppio». Su questo tema è intervenuto nei giorni scorsi anche il presidente dell’Unione provinciale albergatori, Angelo Galtieri: «È auspicabile una nuova sensibilità per un settore importante come quello turistico, anche in considerazione che oltre 600 strutture ricettive della provincia di Savona necessitano di collegamenti costanti con l’area del nord Europa. Viste le conseguenze economiche causate da questi disservizi, siamo costretti a chiedere una rettifica del nuovo orario ferroviario». Dice il vice presidente nazionale dell’Assoutenti, Gianluigi Taboga: «Come è possibile lasciare un comprensorio che va da Ceriale a Pietra, in tutto undici Comuni, senza un adeguato servizio ferroviario? Un comprensorio che conta, fra le altre cose, 40 mila seconde case, un porto da 1200 barche e il secondo ospedale della Liguria? Riceviamo una quantità enorme di lamentele, sia da parte dei viaggiatori sia da parte degli operatori turistici, che già riscontrano un danno non quantificabile ma di notevole entità».

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