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Data di pubblicazione:03/01/2006
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Piemonte: il giallo dell’abbonamento. Non vale per tutti i viaggi
Testo dell’articolo:VERCELLI - Per i pendolari piemontesi è l’ultimo giallo. E non riguarda nè un treno soppresso all’improvviso, nè un convoglio che ha sbagliato strada, come è successo di recente a un interregionale della sera da Milano Centrale, che anzichè a Torino se ne è andato in direzione di Milano-Greco Pirelli offrendo ai suoi passeggeri il risultato di due ore di ritardo. L’ultimo giallo dei pendolari piemontesi riguarda l’abbonamento gratuito promesso dalla Regione per il mese di febbraio, come risarcimento per il dicembre nero delle Ferrovie. Da Vercelli il Comitato dei viaggiatori lancia l’allarme. Leggendo le note ufficiali e i regolamenti appare chiaro: l’accordo strappato a Trenitalia, sostengono Marco Cardelli, Walter Collina e Stefano Damagino, i portavoce del Comitato, vale solo per chi si sposta in Piemonte. Restano esclusi gli abbonamenti interregionali, intercity ed Eurostar, cioè i documenti di viaggio di chi dal Piemonte va a lavorare o studiare in Lombardia o in Liguria. «È l’ennesima beffa - dicono - da imputare a Trenitalia». O un errore nella comunicazione, ma per i pendolari vercellesi è davvero un’ipotesi remota. Tanto da far tornare d’attualità la protesta già indetta per i mesi di gennaio e febbraio: in gennaio l’abbonamento, già acquistato, non si mostra al controllo; in febbraio invece non si acquista affatto. «Ci risarciamo da soli - dice il Comitato - e chiederemo l’intervento delle forze dell’ordine tutte le volte in cui non verranno garantiti sia il servizio sia la sicurezza».
S’interrogano anche i viaggiatori di Alessandria: la maggioranza dei pendolari della provincia utilizza le linee verso Genova e Milano, ha abbonamenti interregionali o nazionali e rischia di restare esclusa da ogni forma di bonus. I più agguerriti sono i pendolari di Novi Ligure, che si incontreranno in Comune la sera del 13 gennaio: hanno invitato tutti i consiglieri e sono pronti a studiare forme di protesta contro i disservizi quotidiani. Riccardo Leardi, il presidente, guarda con interesse a quanto stanno facendo i «colleghi» di Vercelli. E da Alessandria si sta preparando anche una petizione, sostenuta finora da seicento firme, da presentare in Regione. Meno arrabbiati (e meno interessati alle querelle dell’abbonamento di febbraio) i pendolari di Novara preparano comunque una riunione: se è vero che da un anno sulla Torino-Milano hanno ottenuto di utilizzare i bonus della Regione Lombardia e più di recente di salire sugli Intercity, in caso di emergenza, senza pagare i supplementi, sono comunque schiavi dei ritardi. Ancora dieci-quindici minuti costanti, ieri, sulla linea. E guai a parlare delle tratte secondarie, con binari unici, tabelloni in tilt, locomotori in fiamme proprio nel giorno di Natale.
I pendolari cuneesi dei Comitati di Alba e Bra e della Torino-Savona hanno addirittura deciso di fare in proprio: da un mese stanno studiando un orario alternativo da presentare a Trenitalia. Lo avevano già fatto nel 2004, e con le loro osservazioni erano riusciti a far modificare il «Memorario». Adesso ci riprovano, in un clima di treni soppressi (soltanto ieri quattro, tra Carmagnola e Bra, e 26 minuti di ritardo sul Torino-Cuneo) e di navette sostitutive: fino a febbraio si viaggia soltanto in bus tra Alba, Bra e Cavallermaggiore, mentre da Natale fino all’8 gennaio sono stati soppressi tutti i treni da Alba ad Asti.
Sul fronte ritardi non va meglio neppure per le grandi percorrenze: ieri a Torino è andato in tilt il traffico dal Sud. «Colpa» del locomotore del treno da Salerno che, alle 6,20 del mattino, in provincia di Alessandria ha rifiutato di proseguire. Bloccando, per più di un’ora, i passeggeri, tra Felizzano e Solero, ma anche tutti i treni successivi.

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