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Data di pubblicazione:03/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Alla stazione l’orario è un optional
Testo dell’articolo:Le giornate «nere» di chi si affida alle Ferrovie non trovano tregua. Dopo i disagi denunciati in questi mesi dai pendolari si aggiungono quelli dei passeggeri provenienti dal Mezzogiorno, al rientro dalle vacanze. Ieri hanno sopportato ritardi fino a due ore per raggiungere Torino. Il traffico ferroviario proveniente dal Sud è andato in crisi all’alba, verso le ore 6,05. Tutta colpa della locomotiva che trainava il treno «1668», proveniente da Salerno. Giunta in Piemonte, fra Felizzano e Solero, nei pressi di Alessandria, non ha più voluto saperne di proseguire. Si è bloccata e ha frenato così tutto il traffico che in mattinata avrebbe dovuto seguirla sulla linea, provocando ritardi anche ad altri treni. Non è noto quale sia stato il guasto malandrino che ha rovinato a Trenitalia la giornata e le ha fatto fare l’ennesima figuraccia. Non era previsto ancora un grande viavai di passeggeri. Porta Nuova si attendeva il quotidiano andirivieni dei giorni meno intensi, quando il movimento dei pendolari al lavoro è diluito dalle festività. Ma a Felizzano quella locomotiva non ha sentito ragioni. I suoi macchinisti hanno provato a ripararla con le attrezzature a loro disposizione. Inutile. Dopo trenta minuti di vani tentativi hanno dovuto chiedere soccorso: una nuova locomotiva ha raggiunto il convoglio, l’ha agganciato e alle 8,34 è riuscita a ripartire, per giungere a Torino con 100 minuti di ritardo. L’incidente ha rallentato anche il treno «900», il Bari-Torino. Partito da Bari alle 19,50 dell’altro ieri, con arrivo a destinazione previsto alle 7,05 di ieri, ha raggiunto invece Porta Nuova con 100 minuti di ritardo. Quindi è stata la volta del treno «806». Partito l’altra notte alle 21,45 da Napoli Centrale, ha patito 70 minuti di ritardo ed è giunto a Torino alle 9,30, con quasi dodici ore di viaggio. Il domino dei ritardi ha coinvolto poi il «Lecce Express», ovvero il treno «906», partito alle 21,10. Lo attendevano a Porta Nuova alle ore 10,10. Ma i tabelloni della stazione dopo mezzogiorno annunciavano già 120 minuti di ritardo. Precisavano anche che il treno da Venezia, atteso per le ore 13, viaggiava con 25 minuti di ritardo e che il Milano-Torino non sarebbe giunto alle 13,10, ma almeno venti minuti dopo. «Fino a Chivasso è stato in orario - spiega un passeggero, Marco Dassi - poi ha accumulato ritardo. Con ciò il personale continuava a dirci che tutto era in regola». Al bivio di Settimo è poi stata ammessa la verità: «Colpa di problemi di rete». Ovvero? «Linee troppo intasate» precisano i portavoce delle Ferrovie. «Per loro è sempre tutto nella norma e ovvio» dicono con sarcasmo Valentina Giuliani e Andrea Ottaviani. «Il ritardo di 15 minuti almeno lo metti in conto appena sali su un treno. Siamo partiti da Milano con un ritardo di 5 minuti. E non ci hanno nemmeno controllato il biglietto».
Il cumulo dei ritardi ha provocato inconvenienti anche alle partenze. Il Bari-Torino, che avrebbe dovuto lasciare Porta Nuova alle 11,55, ha fatto pazientare i passeggeri a bordo per 40 minuti, perchè - spiegano le Ferrovie - lo avrebbe dovuto condurre llo stesso personale di macchina alla guida del Lecce-Torino. E’ andata meglio al traffico locale. «Il mio treno è stato in perfetto orario» assicura Marina Gaudenti, a bordo del regionale da Cuneo delle 10,30. Tutto bene anche sul treno da Aosta. «Oggi era in orario - nota Giovanni Baldi di Firenze - ma il 31 dicembre sul Milano-Torino delle 12,18 ci siamo sentiti presi in giro. Ci hanno fatti salire a bordo, poi hanno incominciato ad annunciare ritardi progressivi della partenza, finchè il convoglio è stato soppresso e siamo stati imbarcati su quello partito un’ora dopo».

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