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Data di pubblicazione:05/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:Nuove ritorsioni dei pendolari della Liguria
Testo dell’articolo:GENOVA - La prima, parziale vittoria non ferma la battaglia: nonostante la resa di Trenitalia, che ha accettato in sede nazionale di rivedere il contestato nuovo orario affrontando una serie di incontri dalla prossima settimana sino a metà febbraio, il Coordinamento dei pendolari liguri, esasperati da inadeguatezze, disservizi e ritardi ormai... puntuali, dichiara lo stato di agitazione per tutto il mese di gennaio, e fino alla nuova convocazione presso la commissione Trasporti della Camera. La protesta consiste nel non mostrare il biglietto o l’abbonamento al controllore e nel non pagare i supplementi per i treni veloci in caso di ritardo superiore ai 15 minuti non dell’Intercity stesso, ma del treno immediatamente precedente e di tipo senza supplemento. «Non ci sembra giusto - spiegano i pendolari liguri - che i viaggiatori si debbano accollare i costi dei disservizi. Chiediamo che nell’orario venga introdotta anche questa possibilità, che in Piemonte è stata ad esempio già garantita». Gli utenti del treno chiedono la collaborazione dei lavoratori del treno. «La protesta non è rivolta verso di loro - sottolinea il Coordinamento - ma contro chi per incapacità di gestire un servizio importante come il trasporto pubblico ferroviario ne sta minando il funzionamento, compromettendo le sorti lavorative ed esistenziali di migliaia di utenti». «Continuiamo a chiedere che l’orario venga radicalmente cambiato - dichiarano i pendolari - e vengano ripristinate coincidenze sensate e che in attesa di una riorganizzazione almeno si torni alle vecchie frequenze, meno penalizzanti».
Il Coordinamento torna inoltre a denunciare «il perdurante stato di degrado dei treni e delle stazioni, nonostante le promesse fatte in dicembre e totalmente disattese». I treni, si spiega, «sono sempre molto sporchi, porte e bagni rotti in gran numero, le carrozze chiuse per mancanza di personale, e sono all’ordine del giorno i ritardi e le soppressioni». Infine, a differenza di quanto previsto dalla Carta dei servizi, ovvero «Trenitalia si impegna ad assicurare un servizio regolare per eventuali disfunzioni riconducibili anche a cause esterne» attivandosi «immediatamente per ridurre al minimo il disagio dei clienti», «non ci risulta che sia stato organizzato un benché minimo trasporto alternativo, né che siano stati rimborsati i biglietti». «Come Regione Liguria avevamo già un’intesa con Trenitalia per la revisione dell’orario a partire da febbraio - dice l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Merlo - Ora arriva una legittimazione al tavolo nazionale, anche se questo rende la ridefinizione degli orari più generale e quindi più complessa». Il percorso fissato prevede per il 16 e 17 gennaio gli incontri con gli assessori ai Trasporti di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana per costruire un orario che tenga conto delle evidenti necessità di collegare e raccordare i vari treni tra regione e regione. «Il 18, invece, si terrà a Roma - annuncia Merlo - la riunione degli assessori ai Trasporti di tutte le regioni d’Italia, frutto di una richiesta che abbiamo fatto come assessori di Liguria e Piemonte». «Cominceranno inoltre la prossima settimana - prosegue l’assessore regionale, che ieri pomeriggio a Ronco Scrivia ha partecipato all’assemblea dei furibondi pendolari locali, fortemente penalizzati dal nuovo orario ferroviario - gli incontri con le amministrazioni locali, le comunità e le associazioni di pendolari per raccogliere tutte le osservazioni utili alla stesura del nuovo contratto di servizio». Prorogato quello vecchio sino a febbraio, infatti, il nuovo documento sarà corredato di ulteriori clausole, penalità e vincoli di personale per maggiori garanzie sul numero degli operatori presenti e sul materiale rotabile. «Ci avevano garantito 50 assunzioni entro gennaio, ma ad oggi non abbiamo visto nessuno: ci dicono che stanno lavorando ai contratti, ma a febbraio intanto sono previsti nuovi pensionamenti in numero rilevante per la Liguria e ho paura che il saldo sarà di nuovo passivo» conclude l’assessore Merlo. E proprio sull’organico sono incentrate le richieste alla base dello sciopero nazionale indetto dai sindacati dei ferrovieri per il 26 gennaio. I pendolari della Liguria sono sempre sul «piede di guerra» nei confronti di Trenitalia per i continui disservizi degli ultimi mesi E mentre i pendolari protestano per i disservizi e i problemi dei collegamenti ferroviari, puntualmente anche oggi si registra un incidente che ha coinvolto un treno, o meglio un locomotore, confermando la situazione carente per quanto riguarda il parco rotabile, oltre che per gli organici inadeguati. I vigili del fuoco sono dovuti infatti intervenire ieri mattina in località San Quirico, nell’entroterra del Ponente genovese, per un locomotore applicato alla coda di un treno merci che ha letteralmente fuso a causa dello sforzo. La circolazione ferroviaria è stata interrotta per un’ora e venti circa, dalle 11 alle 12,20, sulla direttrice della stazione di Mignanego, e i treni sono stati dirottati sull’altra, che passa per la stazione di Sampierdarena. Secondo quanto ricostruito dalla Polfer, per superare un tratto di pendenza erano stati applicati due locomotori al treno merci, uno in testa e l’altro in coda: quello destinato a spingere il convoglio si è surriscaldato all’uscita di una galleria lunga 300 metri circa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Bolzaneto.

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