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Data di pubblicazione:05/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Cronaca di un ritardo annunciato. Il personale delle ferrovie propone un’alleanza ai viaggiatori.
Testo dell’articolo:Ormai è la cronaca di un ritardo annunciato. E di focolai di protesta, pronti a divampare. Anche se le carrozze sono mezzo vuote, per l’ultimo scorcio di vacanze natalizie, resta pesante viaggiare sulla linea Torino-Milano. Gli ultimi esempi? Ieri pomeriggio a Torino si è bruciato il locomotore del treno delle 15,59 e il fumo ha procurato 25 minuti di ritardo. Martedì sera, il treno delle 18,50 è invece partito puntualissimo, ma ha viaggiato a passo di lumaca. Tanto da arrivare alla tappa intermedia, Vercelli, un’ora dopo il previsto. Problemi dei segnali, ha spiegato Trenitalia. Ma di ritardi è stata piena la giornata. Ed anche lunedì: il treno-pendolari del mattino dichiarava un’altra ora secca di ritardo. Non capita di meglio sulla Torino-Aosta. Martedì sera, il treno in partenza da Torino alle 17,34 ha lasciato la pensilina un’ora dopo il previsto, è approdato ad Aosta alle 20,15, ed è ripartito per fare il percorso inverso riducendo il ritardo a quaranta minuti. Peccato che l’altoparlante abbia annunciato ai passeggeri che il treno stava viaggiando in orario perfetto. E’ solo l’ultima beffa. Luigi B., pendolare da Ivrea a Torino, racconta una bucolica sosta di due ore nelle campagne di Strambino perchè si è bloccato il sistema di raffreddamento del treno. O quando, a Caluso, il treno è entrato in galleria ignorando il disco rosso. Ci si è resi conto dell’errore e il convoglio si è spostato in prudente retromarcia.
Il binario è unico, la linea non è elettrificata, i treni sono obsoleti, le stazioni all’abbandono. E da quando è entrato in vigore il nuovo orario, ritardi e soppressioni non si contano: c’è di che far perdere anche la tipica pazienza delle genti di montagna. Se alla stazione di Aosta funzionano altoparlanti e monitor, nelle stazioni più piccole (ma neppure troppo, come Châtillon-Saint Vincent) ci si affida alla buona volontà del personale. O agli sms che invia il tam tam dei pendolari da una stazione all’altra. E se il Comitato pendolari della Torino-Milano scrive a Roma, al presidente della Camera e ai rappresentanti dei partiti, chiedendo un incontro urgente, tra personale di Trenitalia e viaggiatori si prospetta un’alleanza. La chiedono i sindacati delle Ferrovie, che hanno inviato una lettera ai Comitati della Torino-Savona e di Alba-Bra (ma arriverà alle rappresentanze di tutti i viaggiatori piemontesi) per concordare azioni comuni durante un incontro, entro fine mese, nella sede del Dopolavoro ferroviario in via Sacchi a Torino. Se Trenitalia non guarda alla qualità del servizio offerto ai viaggiatori, sostengono, con la politica dei tagli selvaggi non guarda neppure ai dipendenti. I pendolari della Torino-Savona si riuniranno mercoledì prossimo a Mondovì per decidere se partecipare ed anche se aderire allo sciopero dell’abbonamento.

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