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Data di pubblicazione:07/01/2006
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:«Troppe piccole stazioni dimenticate da Trenitalia»
Testo dell’articolo:È una scena ben nota a chi usa i treni come mezzo di trasporto privilegiato: una piccola stazione di provincia, nessun dipendente delle Ferrovie in giro e scarsissime indicazioni di servizio, dagli orari agli eventuali ritardi accumulati dai convogli. Per non parlare delle condizioni «di salute» in cui versa la stessa stazione, incustodita e quindi obiettivo privilegiato per i vandali.
A sollevare il problema, proprio mentre continuano a tenere banco le discussioni a proposito dei servizi (e dei disservizi) di Trenitalia, è l’onorevole Marco Zacchera, deputato piemontese di Alleanza Nazionale, che ha chiesto l’interessamento del Governo attraverso un’interrogazione.
«Numerose stazioni ferroviarie sono state progressivamente automatizzate - dice Zacchera - e quindi private della presenza di personale. In questo modo, si sono di fatto abbandonate le strutture al loro destino e ai vandali che ne compromettono seriamente le caratteristiche». Secondo il deputato di An, la percentuale delle stazioni che si trovano in questa condizione è almeno di 8 su 10, in tutto il Piemonte e specialmente in quello nord-orientale, dove numerose linee e stazioni ferroviarie minori sono da anni in condizione di degrado più assoluto.
«In numerose località, tanto di giorno quanto di notte, intorno a queste strutture fatiscenti vagano persone senza fissa dimora che utilizzano i locali per gli usi più disparati e, in molti casi, purtroppo impunemente, deturpano, sporcano e imbrattano i locali senza alcun riguardo per le strutture».
Un esempio su tutti, è il paese di Saluggia, già noto alle cronache del recente passato per le polemiche sui viaggi in treno di una certa quantità di scorie. «A Saluggia, in provincia di Vercelli - dice Zacchera - la locale stazione ferroviaria è stata oggetto di numerosi atti di vandalismo, che impediscono ai viaggiatori un uso normale. Inoltre, a Saluggia come in molte altre località, non vengono fornite ai viaggiatori informazioni su eventuali soppressioni di treni o ritardi, non vi sono impianti di controllo video, né monitor. Spesso non ci sono neppure i tabelloni con gli orari dei treni».
E gli interventi, quando ci sono, non bastano. «I lavori di ripristino annunciati alla stazione di Saluggia alcuni mesi fa sono iniziati solo nei giorni scorsi, ma risulta all’interrogante che non contemplino il ripristino degli arredi, i segnali esterni, la posa di bacheche informative. Anzi, poco tempo fa, ignoti hanno anche distrutto l’illuminazione rendendo precario l’utilizzo della stazione da parte dei viaggiatori, in quelle ore in cui la visibilità si fa più difficile».
Da qui dunque la richiesta, avanzata al Governo. «Chiedo di sapere - dice Zacchera - quali iniziative si intendono sollecitare a Trenitalia e alle sue società collegate per assicurare una decorosa manutenzione alle stazioni ferroviarie minori».
Proprio in quest’ottica, il deputato di An avanza anche una proposta che potrebbe trovare applicazione pratica. «Un tempo, in ogni stazione c’era un alloggio in cui viveva il capostazione con la sua famiglia. Ora che il personale non c’è più, si potrebbe pensare di affidare quegli alloggi a persone che ne hanno bisogno, magari con forme di comodato, chiedendo in cambio agli occupanti un servizio di custodia della stazione stessa. Sarebbe un buon modo per fare fronte a una necessità attuale, quella della domanda di alloggi, magari pensando a famiglie extracomunitarie. In cambio aumenterebbe il controllo della sicurezza delle stazioni».

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