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Data di pubblicazione:10/01/2006
Fonte:Il Giornale
Titolo dell’articolo:L’ultimatum del Veneto: stop ai disagi in 3 mesi
Testo dell’articolo:«Il treno regionale delle 7 per Mestre viaggia con circa 15 minuti di ritardo ». Un annuncio che i pendolari di Treviso sono tristemente abituati a sentire, con variazioni relative al numero di minuti. Ieri mattina, giorno della grande ripresa post-natalizia, l’assessore regionale Renato Chisso ha voluto verificare di persona quanto affermato dalle centinaia di incavolatissimi pendolari veneti. «Purtroppo avevano ragione - ha detto l’assessore -. La maggior parte dei treni passati per Treviso aveva un ritardo compreso tra i 13 e i 33 minuti. E stiamo parlando di un orario cruciale, quello compreso tra le 7 e le 8». Guarda caso, proprio ieri mattina era in programma un incontro chiave nella sede della giunta regionale tra lo stesso Chisso e il responsabile di Trenitalia per il Veneto, Giampaolo Codeluppi. È stato un confronto serrato, durante il quale Chisso ha chiesto un maggiore impegno e, soprattutto, rapidi risultati. Entro tre mesi Trenitalia dovrà riportare le condizioni di viaggio dei passeggeri delle tratte venete, quelle in particolare percorse dai pendolari, alla normalità del servizio, pena la disdetta del contratto in atto con la Regione. La situazione era precipitata il 12 dicembre scorso, con l’introduzione di nuovi orari. I ritardi erano diventati... puntuali e la situazione insostenibile.
In attesa del tanto auspicato miglioramento, ieri i pendolari hanno portato a casa due risultati concreti. In caso di ritardo dei treni locali (cioè quasi sempre), i pendolari potranno viaggiare senza supplemento sugli Intercity. Sembra poca cosa, in realtà consente agli incolpevoli ritardatari di saltar su sul primo treno utile alternativo senza sovrapprezzi e senza code alle biglietterie. In più, ecco il secondo tampone, la Regione ha ottenuto che Trenitalia dia la priorità al traffico ferroviario locale in caso di ritardo dei treni di lunga percorrenza. Prima succedeva che, per far passare gli intercity in ritardo, i locali rimanessero fermi per dei quarti d’ora.
Il consigliere regionale Raffaele Zanon, fidandosi poco di Trenitalia, propone un’ulteriore alternativa: un vagone per le biciclette. Grazie ai pedali, i pendolari potrebbero guadagnare qualche minuto prezioso.

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