<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:10/01/2006
Fonte:La Padania
Titolo dell’articolo:Trenitalia, ora basta: paghi tutti i disagi
Testo dell’articolo:L’incubo non finisce. Da sabato per Trenitalia è iniziato un calvario del quale non si vede ancora la fine. Disservizi, ritardi, proteste e le associazioni dei consumatori che chiedono risarcimenti e minacciano cause miliardarie.
L’ultimo capitolo nero delle ferrovie è iniziato il 7 gennaio scorso con il deragliamento dell’Intercity notturno Crotone-Milano (sul quale la procura di Ancona ha aperto un’inchiesta). Incidente che ha danneggiato due chilometri di rotaie nei pressi della stazione di Loreto, una delle tante strozzature della rete italiana. Risultato: caos nel giorno dei rientri dalle vacanze, con ritardi, anche per chi percorreva la dorsale tirrenica, che hanno raggiunto le otto ore. Il tratto danneggiato è stato riparato e riaperto al traffico (ma si viaggia comunque a 60 km/h) alle 5.40 di ieri, cioè dopo quasi due giorni. Subito dopo però, a riconferma di quanto sia malato tutto il sistema, altri due guasti sempre in quella zona hanno fatto rivivere l’incubo. Prima un Eurostar Milano-Lecce è andato ko alla stazione di Ancona costringendo a fermare tutto, far scendere i passeggeri, caricarli su un Intercity e farli arrivare a Bologna con due ore di ritardo; poi la rottura di un locomotore nei pressi di Alanno (Pescara) su un treno regionale con conseguente disagio per tutti i convogli che passavano da quelle parti, ad iniziare dall’interregionale Pescara-Roma, arrivato nella capitale con oltre un’ora e mezza di ritardo. Poca cosa comunque rispetto alle dodici accumulate sabato e alle sette di domenica.
Da Trenitalia assicurano che hanno fatto di tutto per ritornare alla normalità, ma l’elenco dei disagi, dei guasti e delle vere e proprie tragedie continua ad allungarsi. E servono a ben poco le rassicurazioni del presidente di Trenitalia, Elio Catania, sul futuro dell’azienda, che dopo gli investimenti elefantiaci (e il pauroso buco di bilancio) degli ultimi anni dovrebbe iniziare a «dare risultati nel 2007». Il presente è fatto di zecche, cimici, addirittura scorpioni, e troppi ritardi. Tanto che i rimborsi previsti dal regolamento, massimo 50% del prezzo del biglietto, sembrano ormai più che sorpassati. Provate a chiedere a uno qualsiasi dei passeggeri che sabato o domenica, partendo da Crotone sono arrivati a Milano con ritardi dalle otto alle dodici ore, cosa se ne fanno della metà del prezzo del loro biglietto, anzi, del 30% visto che era un Intercity.
A raccogliere la rabbia degli utenti ci ha pensato ancora una volta Federconsumatori, che minaccia cause di risarcimento danni e chiede che vengano riconosciuto ad ogni passeggero 300 euro. «Ormai siamo allo sfascio, - dice il presidente dell’associazione Rosario Trefiletti - a questo punto serve una soluzione radicale. Per i disagi degli ultimi tre giorni chiediamo che, in base alla direttiva europea sul danno esistenziale, Trenitalia dia un giusto risarcimento. E come Federconsumatori intendiamo portare avanti una revisione del sistema dei rimborsi: un conto sono i ritardi di dieci, venti minuti, un altro quelli di sette-otto ore, non è possibile che le due cose vengano messe sullo stesso piano. Chiediamo inoltre che vengano ampliati i rimborsi anche alla qualità del servizio: deve essere risarcito anche chi si è trovato costretto a viaggiare in condizioni disagiate, con treni sporchi o sovraffollati. Insomma, nelle ferrovie serve un’inversione di rotta di 180°».
Per ora l’unico cambiamento che in Trenitalia hanno fatto è stato quello dell’orario. Ed è bastato questo a sollevare l’ennesimo polverone: già, perché dietro all’innocuo spostamento di arrivi e partenze si nascondeva un trabocchetto. «Attraverso gli orari - spiega ancora Trefiletti - c’è stato un aumento truffaldino delle tariffe. Cambiando la denominazione di alcuni treni, da regionale a Intercity per esempio, costringono gli utenti a pagare di più». Proprio per mettere un freno a questa situazione martedì scorso i vertici di Trenitalia hanno incontrato le associazioni dei pendolari e quelle dei consumatori, dichiarandosi disposti ad aprire un «confronto» all’interno delle varie realtà regionali sul nuovo orario. Il primo appuntamento è questo venerdì con la Lombardia: vedremo se la disponibilità delle ferrovie è solo di facciata o è invece qualcosa di più concreto. Di sicuro per ora c’è che le proteste e gli “scioperi del supplemento” si moltiplicano in tutto il paese e che il Veneto ha minacciato di disdire il contratto con Trenitalia se entro tre mesi non verranno accolte le richieste dei viaggiatori.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it