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Data di pubblicazione:12/01/2006
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:Genova, un appello dei ferrovieri: «Pendolari, non accusateci siamo anche noi vittime»
Testo dell’articolo:GENOVA - Almeno sei aggressioni nel corso del 2005, e poi gli insulti e i toni minacciosi dei pendolari esasperati: macchinisti e capotreni non ci stanno più a fare da capro espiatorio per i disservizi di Trenitalia e si rivolgono ai viaggiatori spiegando di essere essi stessi vittime di una dirigenza «che se ne deve andare». «Non prendetevela più con noi se non sappiamo darvi informazioni - dice Flavio Beltrami, capotreno - è che semplicemente noi non abbiamo l’orario, il palmare non ha connessioni con Internet e con il tracciato regionale costellato di gallerie anche con i cellulari abbiamo difficoltà». E quando gli scompartimenti sono stipati pur in presenza di vagoni chiusi, ebbene succede per carenza di organico: per ogni capotreno non possono esserci più di 4 carrozze. Dieci rappresentanti dei sindacati unitari e incaricati per la sicurezza del personale di bordo del trasporto regionale della Liguria hanno denunciato ieri la situazione critica diffondendo un lungo documento. «Ogni giorno vengono chiuse un quarto delle carrozze (100 su 360) perchè manca il personale a bordo - ha detto il segretario generale della Filt-Cgil Genova, Guido Fassio - una decina di treni vengono soppressi nonostante il nuovo orario e il personale di bordo finisce con l’essere il pungiball di tutti, dei viaggiatori e dell’azienda». Il documento elenca una lunga serie di carenze: «Su 357 persone in servizio in Liguria molti vengono demandati ad altri incarichi, gli ultimi 12 assunti nella nostra regione lavorano solo nei periodi festivi o estivi e spesso in altre regioni e mancano all’appello almeno una cinquantina di persone. A causa delle vetture chiuse (viene mandato un solo capotreno invece di due agenti) siamo costretti a fare la multa a chi si è sistemato in prima classe col biglietto di seconda per mancanza di posti». E tra gli aspetti paradossali appunto la mancanza dell’orario entrato in vigore a dicembre. I sindacalisti hanno fatto presente di aver segnalato il loro disagio all’azienda più volte senza avere nessuna risposta: «Alcuni dirigenti se ne devono andare», ha dichiarato Fassio. «Chiediamo che paghino i responsabili invece dei lavoratori», ha aggiunto Giuseppe Parente della Uil trasporti.
Per questo il personale viaggiante si prepara ad aderire allo sciopero nazionale dalle ore 21 del 26 gennaio alle 21 del 27 gennaio per protestare contro la cattiva gestione delle ferrovie.
Intanto, sul fronte degli utenti, Trenitalia ha convocato domani a Milano le associazioni dei pendolari liguri per discutere le modifiche da apportare al contestatissimo orario. Tra i cambiamenti più sollecitati, la presenza di almeno due treni (non IC) nella fascia dei pendolari del mattino che da La Spezia effettuino le fermate fino a Recco per far arrivare a Genova i pendolari, fermandosi poi nelle stazioni successive del Ponente dove si trovano grandi aziende (Marconi, Elsag, ecc.); altrettanti convogli nella stessa fascia oraria che da Ventimiglia trasportino i viaggiatori verso il Ponente genovese prima e verso Genova centro poi. Ancora, due treni nella fascia tra l’una e le 14 per permettere agli studenti di fare ritorno a casa verso le due Riviere, che partano da Genova centro e saltino le fermate dell’area metropolitana; almeno tre treni con le stesse caratteristiche nella fascia dei pendolari della sera (tra le 17 e le 19) che facciano il percorso inverso, mantenendo le stesse fermate, verso Levante e verso Ponente. Infine, intensificazione del servizio di navetta sull’area cittadina con treni che effettuino tutte le fermate, tipo metropolitana (tra Voltri e Recco) per garantire interscambi rapidi e brevi tempi di attesa nel passaggio dal treno regionale a quello metropolitano, nonchè possibilità di proseguire con qualunque tipo di treni quando quello utile precedente nella stessa direzione sia in ritardo di più di 15 minuti.
L’appuntamento è fissato quindi per domani alle 15,30 presso la stazione di Milano Porta Garibaldi. «Pare che a Centrale non avessero sale disponibili...», dice Sonia Zarino del coordimanento pendolari. E commenta: «Sarà difficile esserci prima delle 16, dato che il treno Cisalpino, un bell’EC, naturalmente, arriverebbe, da orario, alle 15.50 a Centrale...ma forse loro non lo sanno».
Intanto, dal fronte politico, il gruppo regionale di An ha presentato una mozione urgente con cui chiede la concessione di un abbonamento gratuito per il mese di febbraio a favore degli utenti liguri delle linee ferroviarie di competenza della Regione Liguria come risarcimento per i gravi disservizi subìti nei mesi scorsi. Sul problema dei collegamenti ferroviari nuova riunione in porgramma oggi a Milano con il comitato dei pendolari.

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