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Data di pubblicazione:15/01/2006
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Novi Ligure: «Non ci resta che bloccare i binari»
Testo dell’articolo:Novi Ligure - «Non si può proprio andare avanti così, questa settimana i treni per Milano, quello delle 6,22 del mattino e quello delle 18,34 del ritorno, hanno avuto complessivamente 230 minuti di ritardo». Sono infuriati i pendolari novesi che quotidianamente raggiungono per lavoro o per motivi di studio Milano, Genova o Torino che hanno preso parte, venerdì sera, all’assemblea dell’Associazione Pendolari Novesi, tenutasi in Comune.
«Abbiamo assistito a un lento, costante degrado del sistema - dice Riccardo Leardi, presidente dell’Apn - subiamo oltre al danno economico (arrivare ogni giorno in ritardo al lavoro vuol dire avere ripercussioni anche sulla busta paga) anche e, soprattutto, un danno biologico. Oltre ai ritardi, da alcuni mesi a questa parte, dobbiamo subire anche il fenomeno dei treni soppressi. Ormai si deve andare in stazione sempre più presto nella speranza che un treno parta. Diciamolo chiaro: è assolutamente inaudito».
I pendolari, a questo punto, vogliono risposte ai continui disagi e disservizi. Secondo loro l’orario nuovo va bene, il problema è che i convogli arrivano e partono non rispettandolo, senza contare la sporcizia che imperante ovunque.
«Io mi porto dietro sempre un panno - sottolinea l’avvocato Matarrazzo - da sistemare sui sedili, altrimenti arriverei in Tribunale ogni giorno in condizioni pietose». A non funzionare, poi, è anche l’informazione. «Nella maggior parte delle volte - sbraitano i pendolari - non si trova un capotreno a cui chiedere informazioni, e quando si trova, spesso, le fornisce anche errate. È il caso di qualche settimana fa , sempre sulla direttrice Milano. Un treno era stato soppresso e, pertanto, era stato annunciato in stazione che un Intercity per Genova avrebbe fermato oltre che a Tortona anche a Novi. Invece il capotreno ci ha fatto scendere a Tortona in gran velocità asserendo che nessuno aveva parlato della fermata straordinaria a Novi».
Tra tanti problemi, però, almeno un buona notizia, l’altra sera, i pendolari l’hanno ricevuta: non dovranno pagare l’abbonamento di febbraio. «Dal 28 gennaio - spiega il consigliere regionale Rocchino Muliere, presente all’assemblea - potrete godere del bonus esibendo in biglietteria il vostro abbonamento di gennaio. Il bonus vale solo per i residenti in Piemonte. Chi ha l’abbonamento annuale al rinnovo verrà scalata una mensilità».
Ai pendolari di Novi, però, questo non basta, vogliono che il servizio funzioni. Giusy Tolino, una delle pendolari più accese ed arrabbiate, provocatoriamente ha detto: «Forse per ottenere qualcosa da Trenitalia l’unica azione da fare è quella di bloccare i binari il giorno di inizio delle Olimpiadi».
Al momento, comunque, in difesa dei diritti dei pendolari scenderà anche l’amministrazione comunale di Novi: la prossima settimana si valuterà se denunciare Trenitalia per i continui disservizi, come è avvenuto già in Liguria e, poi, si porterà la discussione in consiglio comunale, a seguito anche dell’interpellanza del gruppo di Forza Italia, per redigere un documento unitario. «Credo, però, che sarebbe opportuno - dice Maria Rosa Porta, consigliere azzurro - che anche gli altri Comuni interessati al problema si mobilitino come Novi. L’unione, si sa, fa la forza». E i problemi dei pendolari sono comuni purtroppo un po’ ovunque.
Intorno alle 23,15, poi, ha fatto la sua comparsa in Comune il responsabile della direzione commerciale Piemonte, Pavanello, che, però, alle richieste dei novesi non ha saputo dare alcuna risposta.

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